Nakaira all’Alkantara Fest, Sicilia perno tra Oriente e Occidente

La formazione catanese ripercorrerà la sua lunga storia musicale dove le tante influenze storiche conducono a una nuova tradizione isolana il 23 agosto ad Acireale in Piazza Duomo, ore 21.30, Ingresso libero.

Nakaira

E dopo le tradizioni franco-canadesi dei Les Poules a Coulin, le suggestioni siculo-mediterranee degli Oi Dipnoi, gli swinganti ritmi balcanici dei Naked, l’Alkantara Fest, dodicesima edizione della rassegna itinerante di musica folk e world in provincia di Catania, diretta da Mario Gulisano e ideata e organizzata dall’Associazione Culturale Darshan, da sempre attiva nel campo delle tradizioni musicali etniche e popolari, con il concerto dei Nakaira, in calendario martedì 23 agosto in piazza Duomo ad Acireale, fa della Sicilia il punto di incontro fra Oriente e Occidente.
Nakaira. La formazione: Carmelo Siciliano bouzouki; Franco Barbanera clarinetto, gaita galiziana, whistle, ney, kaval, friscalettu; Francesco Emanuele bouzouki, chitarra; Mario Gulisano darbouka, tamburi a cornice, bodhràn, cajon, voce; Marco Carnemolla basso e voce; Salverico Cutuli fisarmonica. L’idea è quella di una musica siciliana che traesse origine dalle grandi tradizioni che l’Isola conserva nella sua storia. La passione e l’interesse del gruppo catanese Nakaira per le tradizioni della loro terra sono evidenti già nel 2000 quando i Nakaira debuttano nella stagione concertistica dell’Associazione Musicale Etnea, esibendosi al Teatro Metropolitan di Catania. Sulle ali di tale entusiasmo e seguendo una naturale vocazione ad ereditare innovando, il progetto si è poi evoluto in un repertorio che affonda le sue radici nelle culture popolari che si sono stratificate in Sicilia, prime fra tutte quella greca ed araba e orientale, le cui influenze si collegano anch’esse alla nostra tradizione, ma conducono alla nascita della nuova tradizione isolana.
Nello spettacolo “Di terra e di mare”, dall’omonimo e fortunato cd pubblicato da Alfa Music nel 2009, trovano spazio sia le influenze delle danze dei Balcani e delle isole greche, a cui i Nakaira si rifanno per le sonorità e gli arrangiamenti, sia i brani originali scritti dallo stesso gruppo in dialetto siciliano, se pur nel rispetto dello stile e degli schemi tradizionali, sia infine i brani di autori ignoti recuperati dalla cultura popolare dei cantastorie o dal “Corpus di canti popolari siciliani” scoperti dall’etnomusicologo Alberto Favara, come ad esempio i canti dei pescatori, i canti della “Vicaria” o le filastrocche di lavoro nei campi, o i versi dei “vanniaturi” nei mercati o nelle tonnare, che tanto riecheggiano il mondo arabo nello stile microtonale.
Con la rappresentazione di quasi tutte le tradizioni popolari che da millenni abitano il Mediterraneo e che hanno dominato la Sicilia, dalla Spagna al nord Africa, dai Balcani alla Turchia, dalla Palestina a Israele, nello spettacolo dei Nakaira sono presenti elementi di una storia e di una cultura che da sempre ha rispecchiato con i propri canti l’identità del popolo siciliano Mario Gulisano: «È una musica pan mediterranea che abbraccia le sonorità da Oriente a Occidente. Il nostro fine è rendere potabile per il palcoscenico un repertorio tradizionale nato per essere d’accompagnamento al lavoro, alla religione, alle gioie e ai dolori. Noi siamo quelli che si alimentano dei ritmi della tradizione, li digeriscono e li risputano fuori sotto altre forme». Un concerto suggestivo e ricco di emozioni, in cui il Mediterraneo viene proposto come luogo vivente di dialogo tra le diversità delle tradizioni musicali. Un concerto in cui Sicilia si riappropria della sua millenaria vocazione, testimonianza tangibile dell’incontro di culture in costante e progressiva contaminazione.

a Cognita Design production
Torna in alto