61 anni di mondo a colori

 Era il 30 dicembre del 1953 e la televisione a colori compare per la prima volta sul mercato americano.

Strano, oggi, pensare a una vita, una realtà, una giornata, un’esistenza senza la televisione. Mezzo di comunicazione più diffuso nel pianeta e bacino di informazione mondiale, la televisione a colori ha visto i primi albori nel lontano 1939, negli Stati Uniti, anno in cui fu proposto e adottato come riferimento un principio di compatibilità in base al quale gli allora futuri programmi televisivi a colori dovevano essere visibili anche su televisori in bianco e nero. Questo principio, che consentiva la coesistenza di nuovi e vecchi apparati televisivi, fu seguito come principio di base per tutti gli sviluppi tecnici successivi. Oggi per i nostri nipoti, per la nostra generazione, o quella precedente sembra impensabile immaginare di guardare in bianco e nero le proprie trasmissioni televisive: telefilm, soap opera, serie tv, documentari, film. Come faremmo a distinguere i colori di quegli abiti meravigliosi di una sfilata di moda, o come potremmo riconoscere un orso bianco da quello nero in un documentario, o ancora come potremmo distinguere gli occhi verdi da quelli marroni del nostro attore preferito?!

Eppure, sembra così naturale, oggi, in quest’epoca, monitorare la nostra vita con i colori della natura; sono i colori primari rosso, blu e verde ad aver dato inizio alla rivoluzionaria invenzione. La tecnica si basa sulla scansione dei suddetti componenti di colore e sulla loro riproduzione su schermi mediante fosfori o pixel complessi composti da tre elementi più piccoli, uno per il colore rosso, uno per il blu e uno per il verde. Il successo avvenne tramite il progresso delle tecnologie elettroniche e soprattutto alla progressiva riduzione delle dimensioni dei componenti. Ma se per un istante potessimo tornare indietro nel tempo, dare una sbirciatina in bianco e nero e riuscissimo ad offuscare tutte le negatività che ogni giorno quella scatoletta colma di luci e suoni ci mostra? A noi piace questo mondo a colori e allora non ci resta che sognare un 2015  più rosa con Edith Piaf:

a Cognita Design production
Torna in alto