Il suo primo libro dal titolo molto eloquente e con profondi significati “grida” tutto il suo dolore! Loredana Geloso, una donna che ha subito angherie e soprusi da parte di colui che invece l’avrebbe dovuta sostenere, proteggere, rispettare ed amare…suo marito!
Purtroppo sempre attuale il tema della violenza contro le donne!! Con le sue poesie Loredana Geloso invia un messaggio di conforto a tutte le donne ed a tutti gli uomini che hanno sfortunatamente conosciuto il dolore fisico e psicologico da parte dei loro mariti e mogli, compagni e compagne che si sono rivelati dei demoni…!
Nata a Cinisi, in provincia di Palermo, nel suo primo libro “Ciuri e dulura” troverete 26 profonde ed intense poesie: la prima esperienza letteraria che ha spinto Loredana ad andare avanti dopo un terribile periodo che ha segnato la sua vita ed il suo corpo (per lo stress provocato da anni di maltrattamenti sta anche “lottando” contro la fibromialgia).
Anima che “grida” tutto il suo dolore… questo potrebbe essere il titolo della prossima poesia di Loredana che per anni ha subito le angherie di colui che l’avrebbe dovuta proteggere tutta la vita e renderla felice invece ha creato per lei un “inferno sulla terra”?
“Trent’anni della mia vita, dedicati con amore, a chi non li ha mai meritati. Sono tanti anni, sono tutta una vita, la mia. Tutto un inganno, falsità, crudeltà, senza mai sentirmi veramente amata, compresa, senza mai sentirmi al sicuro, tradita, violata, imprigionata. Ho aspettato, che tutto ciò cambiasse, ho aspettato che lui cambiasse e che io per lui fossi tutto il bene e tutto l’amore. Invece ogni giorno sempre peggio, perché un narcisista maligno perverso, non può cambiare, lo dice la scienza! Oggi lo so, ma sono trenta anni in meno della mia vita. Si, direi che è stato un vero inferno!”
“Ciuri e dulura; l’amore non è amato” un titolo significativo e palese che lei Loredana ha voluto fortemente dare al suo primo libro di poesie perché?
“Tema attuale, la violenza psicologica e fisica sulle donne, quello delle mie poesie. Un trauma invisibile. Le parole che affollano la mia mente, quelle che non riesco a dire, quelle che non riescono ad uscire dalla mia bocca, allora trovano sfogo su fogli di carta. Ed ecco che viene fuori il dolore, la rabbia, la solitudine, la paura, tristezza, malinconia, per un amore tanto cercato, tanto donato e mai ricevuto. Un amore che non è mai stato, e dopo ogni malignità accompagnava un finto attimo di pentimento, con fiori che sapevano di dolore e senza profumo ,posti in vasi sfoggiavano finzione”.
Perché ha scelto la poesia come mezzo per esternare i suoi sentimenti: pensa che la poesia sia panacea di tutte le tribolazioni?
“Le poesie del mio libro, esprimono l’amore maltrattato e abusato fisicamente e psicologicamente. Nella scrittura trovo resistenza. Scrivere mi ha dato la possibilità di lenire il dolore e probabilmente è stato più semplice che del parlarne. Personalmente, la poesia mi ha aiutata tantissimo, ecco improvvisamente, quando le lacrime risalivano agli occhi, già contemporaneamente stavo scrivendo qualcosa, cosi, poi stavo meglio … Forse la poesia, non sarà sicuramente la soluzione ad ogni problema, ma credo possa essere un’ espressione per poter comunicare, in questo caso, poter fare arrivare quanta sofferenza c’è in una donna abusata. Sperando che si possa riconoscere in questo un’ immensa forza d’animo”.
Loredana quante poesie ha inserito nel suo primo libro, ci potrebbe scrivere una breve poesia tratta dalle poetiche pagine?
“In “CIURA e DULURA” possiamo trovare ventisei poesie in lingua siciliana tra cui otto in lingua italiana, che introducono il mio prossimo libro.
La poesia che desidero farvi leggere è proprio quella che da’ il titolo al mio libro: CIURA e DULURA. Ciura e dulura ciura ca ciauru un fannu dulura chiù ri li ciura mi rasti e ora n’to tramontu ra me vita, ca prestu fussi l’ ura mea, na prighiera ti fazzu, sentiri lu ciauru di li ciura e sentiri menu dulura”.
Qual’è il significato recondito di questa poesia, che messaggi vuole dare?
“Nella poesia CIURA e DULURA, esprimo tutta la mia stanchezza, quella di un intera vita. Racconto, appunto, di aver ricevuto più sofferenze e non aver mai sentito “l’odore” dell’amore. Raccomandandomi a Dio, la mia forte “ROCCIA”… affinché possa, prima che muoia, riuscire a sentire veramente il “profumo” dell’amore, quello vero, sincero, quello che non ti fa del male, quello che non ti calpesta e non ti distrugge. L’amore che lenisce ogni dolore. Perché non per forza l’amore deve arrivare da altri, POSSIAMIO ANCHE IMPARARE A RESTARE CON NOI STESSE AMARCI E RESTARE LIBERE!”
Pensa, gentile Loredana, che si potrebbe fare di più per le donne soggiogate e sopraffatte da violenza fisica e psicologica?
“Credo che si possa fare sempre di più, sempre meglio. È pur vero ,per quanto riguarda la violenza fisica, si sono introdotte nuove leggi per poter aiutare meglio quelle donne prese dal terrore e hanno paura a parlare . Importantissimo il “codice rosso”, a me ha salvato la vita. Sono stata aiutata tantissimo, dalle forze dell’ordine dei carabinieri del comando di Cinisi. Ho trovato persone molto preparate, grande professionalità, serietà, sono stata attenzionata e davanti a me ho trovato tanta umanità. Non smetterò mai di ringraziarli, mai! Riguardo la violenza psicologica invece, non ci sono ancora leggi che possano dare un aiuto concreto. Purtroppo è un abuso che non si vede, ma che è fisico, detto anche stupro mentale. L’abuso psicologico, prolungato per anni, danneggia il corpo, provocando malattie, questo è ciò che medici specialisti hanno riscontrato. Nel mio caso, dopo tantissimi anni mi sono ammalata di fibromialgia, una malattia che attacca muscoli e scheletro, e non ci sono cure. Bisognerebbe dare maggior informazioni a riguardo, per potere fare delle leggi apposite, e tutelare ancora di più le donne. Non c’è violenza fisica senza quella psicologica, molte donne hanno anche tentato il suicidio. Spero che presto si arrivi ad ottenere le leggi giuste per tutte le donne abusate. Donne che rimarranno fragili per sempre, come me!”.
Concludiamo questa significativa intervista con una domanda più “leggera”… Lei Loredana vive a Cinisi vicino Palermo. Cosa suggerirebbe ai turisti che vorrebbero visitare il suo paesino; quali monumenti vedere e che cosa mangiare di particolare ?
“CINISI IL PAESINO DI PEPPINO IMPASTATO VITTIMA DI MAFIA personaggio simbolo della lotta contro la mafia. Un paese che mi ha accolta, con persone le quali si prodigano per aiutare altre persone con disagi. Cinisi sempre pieno di turisti, grazie alla bellissima spiaggia Magaggiari, ove sorgono alberghi, ristoranti, raffinati locali per la vita notturna. Si possono visitare Palazzo dei Benedettini, che sorge proprio nella piazza centrale del paese, le catacombe ed, ovviamente, non si può non visitare la casa di Peppino Impastato e la suggestiva Tonnara dell’Orsa. Il centro storico offre tanti graziosi negozi di souvenir, ottima la ristorazione che offre piatti a base di pesce, dolcetti alle mandorle e pistacchio e le squisite cassatelle con ricotta. Un invito a trascorrere delle buone vacanze a Cinisi!”.