Mozia: un museo a cielo aperto in cui sono state intraprese opere di restauro

Sono stati ristrutturati il vecchio museo creato da Giuseppe Whitaker.  Fu la palazzina di Whitaker che dal 1906 fu il primo nucleo dell’antiquarium, destinato a custodire i ritrovamenti degli scavi fino al 1926.

Nel 1975 è stata istituita la fondazione Giuseppe Whitaker, che gestisce il museo. Nel 1979 fu ritrovato il Giovane di Mozia, anch’esso custodito nel museo.

Proprio in un’ala della villa nella quale si trovavano  gli appartamenti privati della famiglia Whitaker, si può ammirare esposta la statua marmorea del giovane di Mozia, bellissimo superbo esempio di arte greca. Tra le innovazioni un nuovo percorso all’interno della piccola isola Mozia, luogo magico e per chi è del luogo sanno come raggiungerla a piedi…

Tra i più importanti reperti custoditi la grande porta rivolta verso Marsala sormontata da due leoni che azzannano un toro. Inoltre una raccolta di vasi attici, provenienti dal TOPHET: il luogo sacro dove si compivano sacrifici umani!

Si potranno ammirare  nel museo anche una ricca collezione di gioielli ed il gruppo di materiali provenienti dalla necropoli di BIRGI.

Di MOZIA si conosce soltanto il venti per cento di tutto il patrimonio ancora da scoprire e speriamo che negli anni a venire perverranno anche dei fondi che permetteranno agli archeologi di compiere ulteriori lavori di scavi e chissà forse troveranno altri tesori…

Tra i tanti lodevoli progetti anche il recupero di un vigneto che si trova nella parte più intima dell’isolotto, con la prospettiva di produrre anche un vino che naturalmente si chiamerà MOZIA.

MOZIA, dunque, offre al visitatore un panorama unico; emozioni indescrivibili per chi ama “tuffarsi” nel passato o godendo semplicemente del passaggio dei fenicotteri che qui, nella vicina LAGUNA DELLA STAGNONE, nidificano almeno due  volte l’anno. Inutile dire che i paesaggi sono mozzafiato e tanti pittori e fotografi hanno trovato ispirazione in questi luoghi che attira anche flotte di surfisti ed amanti della vela.

In queste terre i FENICI hanno trovato il loro “paradiso” e di recente è stato portato alla luce un frammento dell’abitato fenicio. Così, anche se il cuore antico di MOZIA con il ripristino del museo del fondatore rimane intatto, una vitalità nuova si avverte nella piccola isola che fa parte della LAGUNA DELLO STAGNONE.

E se ascolteremo attentamente le voci del passato… sentiremo che ci diranno che l’isolotto è raggiungibile a piedi percorrendo l’antica strada realizzata dai romani che la utilizzavano  con la bassa marea per trasportare il sale.

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