William Viviano, il campione europeo di freccette originario di Paternò

La “Fondazione Viviano” promuove il progetto di un calendario per sovvenzionare attività ludiche e culturali per bambini.

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Viviano non è soltanto il suo gentile cognome, è una Fondazione nata dalla volontà sua e di sua  moglie. Questa iniziativa degna è ormai una realtà che opera da tanti anni e che voi portare avanti con amore e dedizione. Ce ne vuole parlare in modo più approfondito?

“Il mio cognome è una garanzia per le federazioni sportive di freccette, questo mi ha portato visibilità, che metto a disposizione per tutta la comunità. Aiutando associazioni Onlus e sportive, arrivando alle famiglie con evidenti disagi, e proseguendo con i bambini. Il titolo di ambasciatore per le associazioni mi fu dato a Paternò (CT), appunto per il servizio che offro a tutta la comunità. Dico offro perché lo faccio gratuitamente, ci metto il cuore, il tempo e la passione per la gioia”

Come si è svolta la giornata memorabile, che l’ha visto trionfare come campione europeo  di freccette nel 2009 e che per sempre resterà nella sua memoria?

Abitavo da poco in Germania e lavoravo per una ditta di pulizie. Un giorno mia moglie mi porta in un passatempo italiano, In quel locale ho conosciuto molti italiani, tra cui Mario e Vito, due giocatori di freccette di vecchia data. Un pomeriggio andai al club e Mario mi chiama a se, e mi chiede di giocare nella loro squadra, che militava in serie C, nel campionato di freccette della EDLB 2008. Io gli dissi che non avevo mai giocato a freccette, ma lui mi disse che l’indomani, iniziava il campionato, e che un membro della squadra si era ritirato, quindi dovevo prendere il suo posto, in attesa di un giocatore esperto. A quel punto accettai, feci l’iscrizione e iniziai gli allenamenti. il capitano Mario, vide in me del potenziale e tanto talento, tanto che, mi ha inserito tra i titolari. Abbiamo vinto il campionato e le squadre di serie A mi avevano messo gli occhi addosso. Il presidente della squadra di serie A, D.C LA PALMA, la più Titolata della Liga, mi ha proposto di giocare nella serie maggiore, con l’opportunità di partecipare al campionato Europeo di freccette, organizzato da 4 paesi. La mia squadra ne fu orgogliosa e mi spinse ad accettare. Dopo 6 mesi di campionato di serie A, arrivò l’europeo, ma ero tranquillo, perché sostenuto dalle mie squadre, amici e parenti. Aver vinto l’europeo 2009, mi ha aperto tante porte, e questo bagaglio di esperienza, lo voglio condividere con tutta la comunità, per dare forza e voglia di farcela. È bello essere orgogliosi di se stessi e per gli altri”

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Lei di recente ha preparato a tavolino un progetto di un calendario che coinvolgerà delle modelle?

“Molti bambi per motivi fisici ed economici, non possono praticare uno sport, o non possono sostenerne le spese. Le freccette sono adatte a tutti, ma l’iscrizione e il materiale sportivo, sono una spesa che non tutti possono sostenere. A questo proposito ho creato vari eventi che finanziano i bambini che hanno voglia di far parte di una squadra, perché certe situazioni economiche non permettono tale soddisfazione. Tra questi eventi a scopo benefico, il primo del 2021, è concepito per raccogliere fondi per sostenere iscrizione e materiale sportivo ai bambini meno agiati, creando un calendario a tema sportivo, con modelle da Siracusa, Palermo, Catania e Germania, professioniste e non, che si sono prestate per questa fantastica iniziativa benefica”

Il suo senso innato della bellezza l’ha indotto anche ad amare la fotografia. Come è nata questa passione?

“La passione per le foto le ho avute fin da bambino, ho sempre amato il mondo e tutto ciò che mi circonda. Purtroppo esse cresciuto in collegio, ho avuto poche possibilità di poter fare delle foto, quindi disegnavo. All’età di 18 anni esco dal collegio, lavoro e con il primo stipendio ho comprato una macchina fotografica, per fotografare l’arte in torno a me. Quando ho conosciuto mia moglie, era la prima volta per me ad emozionarmi nel vedere una persona. Quella emozione, mi ha portato a fotografarla in ogni suo particolare. Pian piano ho scoperto che oltre al piacere di fare foto, ho il piacere di creare qualcosa con le foto, cioè una storia. Ogni foto ha una storia a sé, ed è questa la mia arte. Mai preso come professione, solo in ambito amatoriale. La passione per l’arte non ha solo bisogno di professione, ma ha bisogno pure di esperienza e passione”

Come definirebbe un ottimo scatto fotografico e di quanti elementi si compone?

“Una buona foto per me è quando un soggetto soddisfa e appaga la propria fantasia. Gli elementi per le foto sono, evidenziare un soggetto nel soggetto, tirarne fuori la posizione giusta e sfruttare le luci per evidenziare la mia visione. Per me è questione di fantasia e colpo di fortuna, nel prendere l’attimo giusto. Quindi sono 4 gli elementi che compongono la mia fotografia, soggetto, luce, posizione e fantasia”.

La Fondazione Viviano si propone di fare da ponte fra coloro che vogliono donare a favore di progetti di solidarietà e le organizzazioni non profit che li realizzano, offrendo a entrambe un supporto tecnico e operativo. La sua struttura è funzionale a generare vantaggi sia per i donatori che per i beneficiari. Un donatore può appoggiarsi completamente alla Fondazione che si fa carico di tutto e gli garantisce: il rispetto delle sue volontà, la correttezza nell’impiego delle risorse.  Alla base di tutto, un patrimonio di fiducia: la Fondazione Viviano  è governata dai donatori secondo principi di trasparenza e democraticità. Il Comitato non ha scopo di lucro e non può distribuire utili.  I prossimi passi vanno nella direzione della promozione:  si vuole far conoscere l’esperienza e coinvolgere più persone possibili. Per questo è già pronto un fitto calendario d’incontri a cui se ne aggiungeranno altri, a richiesta. I membri del comitato sono disponibili a presentare l’iniziativa a chi volesse saperne di più.

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