La Sezione Gip di Catania all’avanguardia nel panorama nazionale per produttività e professionalità

Nel mondo greco-romano il concetto di giustizia ha fondamento non nell’uomo, ma nella realtà naturale, come principio materiale o come principio ideale

Gip 3

Nel mondo greco-romano il concetto di giustizia ha fondamento non nell’uomo, ma nella realtà naturale, come principio materiale o come principio ideale. Rendere giustizia significa ristabilire i diritti e  riparare le offese e nel “Protagora” Platone segnala la giustizia come una virtù ed è intesa condizione necessaria universale per il costituirsi della comunità umana.

Tutelare l’interesse collettivo alla legalità e alla giustizia è una necessità in uno stato democratico e nonostante le disfunzioni in Italia, e la cieca burocrazia, la sezione del Gip di Catania, presidente Nunzio Sarpietro, si rivela all’avanguardia, ottenendo interessanti risultati grazie a un alacre e continuo lavoro di squadra e si distingue per produttività e professionalità, contestualizzandosi nella realtà, navigando il senso della giustizia nella attualizzazione della protezione e convivenza collettiva.

È stata depositata, in questi giorni, dopo un quinquennio, la relazione ispettiva del Ministero di Giustizia, che riguarda il Tribunale di Catania. Fra luci e ombre spicca, però, l’eccezionale performance della Sezione Gip di Catania, dei suoi giudici e del personale di cancelleria. 

Nonostante il flusso continuo di processi che la Sezione Gip gestisce, 12mila processi l’anno nei confronti di soggetti “noti” e 15mila contro “ignoti”, è stato abbattuto il 61% del pregresso da 16mila a 6mila affari, 2.500 sentenze dei processi con detenuti in un anno, svolgendo un meritevole lavoro in questi anni, riconosciuto dagli ispettori ministeriali che hanno certificato l’ottima azione per la Sezione Gip, diretta dal presidente Nunzio Sarpietro dal 2013  e dal presidente aggiunto Oscar Biondi.

È stata riconosciuta in particolare la grande azione di contrasto alla mafia nell’ambito della Sicilia Orientale e alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico delle sostanze stupefacenti, oltre alla lotta nel versante dell’immigrazione clandestina.

Grande rilievo è stato attestato con riferimento alla lotta nell’ambito dei reati, riguardanti lo stalking e violenza delle donne: 1.000 misure cautelari in un anno, 70% mafia e associazione per droga, 20-22% stalking e maltrattamenti, e il restante 8% per reati contro la Pubblica Amministrazione, reati economici e bancarotta fraudolenta. Sempre in un anno emessi 6mila provvedimenti autorizzativi di intercettazioni telefoniche e nel rapporto dialettico con l’ufficio della Procura, emessi circa 100 imputazioni coattive. Lavorate tra 600/700 convalide di arresto/fermo in flagranza di reato ed emessi 15 mandati di arresto europeo.

Il presidente Sarpietro, dalla brillante e meritevole carriera, ha espresso una grande soddisfazione per questo ambito riconoscimento che attribuisce principalmente al grande sforzo lavorativo dei singoli magistrati e del personale di cancelleria.

Gli ispettori hanno rilevato che i “singoli affari” vengono trattati con grande rapidità fornendo agli utenti della Giustizia una valida e concreta risposta, peraltro in un momento in cui l’Autorità giudiziaria penale spesso deve colmare i vuoti degli altri poteri dello Stato.

Il grande lavoro svolto ha permesso di abbattere l’arretrato e quindi di poter lavorare sugli “affari correnti”.

La Sezione Gip, svolge lavoro in tutto il distretto, anche a Siracusa e Ragusa, con lavoro molto impegnativo fra Paternò e Adrano, pertanto si iscrive nel novero delle istituzioni più qualificate a livello nazionale e rappresenta un “esempio virtuoso” per il mondo istituzionale, in un momento in cui le vicende del caso Palamara, come chiarisce Sarpietro “hanno posto in evidenza che la meritocrazia è stata soppiantata dall’appartenenza a potentati politici e di correnti della magistratura”.

“Sono in via di celebrazione attualmente, precisa Sarpietro, davanti ai giudici della sezione 14 provvedimenti con rito abbreviato per reati gravissimi che vanno dal 416 bis (associazione mafiosa) agli omicidi, estorsioni, associazione per spaccio di sostanze stupefacenti, e che vedono coinvolti circa 500 imputati, su base annua; i numeri ne indicano tra 50 e 60 nell’intero distretto con punte di 80 casi”. Evidenzia “130 i processi per 416 bis, circa 100 per associazione finalizzata al traffico di droga. 160 per bancarotta fraudolenta, 300 per rapina e 350 per estorsione. Nella P. A. 60 i processi per peculato, 11 per concussione, 50 per corruzione e 140 per abuso d’ufficio”.

Fa notare il presidente distrettuale “l’aumento dei reati informatici, lo stalking e i reati per maltrattamenti in famiglia. In particolare c’è un forte aumento nel settore della delinquenza, specie quella economica e della criminalità organizzata”.

Purtroppo, i dati statistici nel settore della giustizia penale a livello nazionale non sono entusiasmanti ma quasi allarmanti, la Procura della Repubblica ha in corso circa 1.700.000 procedimenti penali contro “noti” e altri 1.000.000 contro “ignoti”, circa 10.000 procedimenti finiscono in prescrizione perché il PM (pubblico ministero) non ha rispettato i termini di legge.

Attualmente l’Italia si è avvitata in una burocrazia che colpisce anche il settore della giustizia, creando conflitto con il concetto di stato democratico. 

Necessita una semplificazione e modernizzazione, affinché l’Italia diventi uno stato moderno e un plauso va alla sezione del Gip di Catania per l’efficienza dimostrata di alto profilo in una città come Catania in cui la delinquenza c’è ed è in forte aumento, confermando così il concetto normativo e classico della giustizia, ordine virtuoso dei rapporti umani.

Il presidente soddisfatto sottolinea “sono riuscito a svolgere un efficace lavoro grazie ai nostri giudici e al personale per impegno e professionalità, un team che ha funzionato, anche se per varie questioni, lavoriamo sotto organico di 2/3 unità. Mi piace sottolineare come il Gip sia una sorta di motore dell’attività alla luce del fatto che nel processo penale fa da filtro tra la Procura e il dibattimento”.

a Cognita Design production
Torna in alto