Marco Troia il cuore di un pittore, il sorriso, la gioia, la tenacia nel riconoscimento della sua fatica artistica

Marco Troia il cuore di un pittore, Il sorriso, la gioia, la tenacia  nel riconoscimento della sua fatica artistica e psicologica. Da Palermo il giovane artista  rilascia un’intervista per GLOBUS MAGAZINE

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Intende presentare progetti inediti Marco Troia che partecipra’ alla Biennale di Panormus il 13 Giugno, emergenti quadri  contribuendo a far conoscere al pubblico nuovi orizzonti artistici. Quanto influisce, secondo lei, la partecipazionee in un sito cosi’ prestigioso come il chiostro della chiesa  del complesso monumentale del chiostro di San Domenico a Palermo per un’ artista emergente?

“Ho progettato la realizzazione di opere che saranno inserite in alcuni programmi culturali metropolitani e spero di esporne una alla Biennale di Panormus.

“La prestigiosa sede espositiva del Chiostro del complesso monumentale della chiesa di San Domenico rappresenta, per un artista emergente, l ‘ opportunità di potere fare conoscere la propria produzione artistica  ad un pubblico colto ed attento alle manifestazioni di arte contemporanea”

Marco Troia  è un’opportunità importante per un artista emergente. Molti la intendono come un momento chiave per la propria carriera. Il confronto con un pubblico ampio, la relazione con gli altri artisti nella sezione, il prestigio di una  Biennale come quella  di Panormus costituiscono una sfida desiderabile e un’occasione unica di crescita per il percorso professionale di un giovane artista. Che   quadro presentera’?

La Biennale Panormus, è molto importante per gli artisti siciliani e per gli emergenti in particolare. Tale iniziativa culturale contribuisce notevolmente alla crescita personale dei singoli partecipanti, offrendo loro la possibilità di confronto con  artisti e con il mondo dell arte, nel contesto di una realtà siciliana in fermento. Presenterò un’ opera che rispecchi le tradizioni di Sicilia, che sia in armonia con l’ attuale risveglio artistico e con il generale desiderio di cambiamento. Non desidero svelare il soggetto della mia opera, il dipinto parlerà in mia vece”.

Secondo il Suo parere, ci sono stati cambiamenti nel rapporto tra artisti emergenti e fiere d’arte? Quali consigli darebbe a un nuovo talento che si è affacciato nel mondo dell’arte?

Il quadro artistico – culturale del nostro tempo è diverso rispetto al passato e ha messo in discussione il rapporto tra artisti e le fiere d arte, che gestiscono esposizione e vendite di opere. Gli artisti, oggi spinti alla competizione e ad un desiderio di successo immediato, ma dovrebbero saper distinguere, fra le diverse proposte di  esposizione quelle che siano in grado di offrire loro un autentica possibilità di affermazione e crescita personale”.

 Puo’ darci  qualche anticipazione di che tecnica  usera’ per la realizzazione della  sua tela che esporra’ il 13 Giugno?

“La tecnica che userò per il dipinto da esporre alla Biennale di Panormus è quella ad olio”.

Proponendo una nuova dimensione della narrazione, le curatrici della Biennale si relazionano empaticamente con gli spazi che vivono e i soggetti che incontrano, esponendo opere che re-immaginano e complicano le idee di memoria e di un senso di identità costruito. La definizione e la rappresentazione di una memoria condivisa e personale è un altro aspetto dominante del progetto delle due curatrici della Biennale di Panormus Chiara fici e  fulvia Reyes come un moderne alchimiste, le curatrici  tenteranno di  riportare  in vita tradizioni che rischiano di cadere nell’oblio, attivando così un dialogo simbolico tra epoche diverse. Che cosa ne pensa  di questi progetti  culturali?

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“L ‘ obiettivo delle curatrici della Biennale Panormus,la professoressa  Chiara Fici e  la professoressa Fulvia Reyes, è quello di stimolare, negli artisti, iinteresse e curiosità verso le millenarie tradizioni culturali della Sicilia.  I partecipanti, per mezzo delle opere in esposizione, saranno gli interpetri delle istanze sociali, coniugando presente e passato pur nelle loro variegate sfumature di tipo culturale”.

 I giovani artisti devono concentrarsi su studio, dialogo, costruzione di una ricerca coerente che cosa ne pensa?

“Gli artisti, non soltanto gli emergenti, non possono prescindere, per la realizzazione delle loro opere, dalla ricerca e dallo studio. I capolavori dell arte classica  del passato e dei secoli precedenti il nostro, sono lo specchio di tradizioni, usi costumi ed ansie dell’ umanità in perenne evoluzione, e pertanto, elementi comparativi determinanti per le scelte artisiche. Grazie agli esempi di numerosi artisti, la nuova generazione sarà in grado di interpretare gli aspetti della società attuale con un messaggio di speranza e innovazione”.

Concludiamo  questa intervista  se potrebbe elencarci le  tele che piu’ la rappresentano e perche’ ? ed  i soggetti delle stesse

“Le opere che mi rappresentano mostrano un evidente riferimento ad artisti impressionisti, per quanto attiene alle armonie dei colori e delle sfumature, a pittori come Picasso, Miro’ e Kandynsky, per il movimento delle pennellate e la carica di energia delle cromie. I soggetti dei miei dipinti variano dalle nature morte, ai paesaggi e alle libere espressioni, caratteristiche, quest’ultimi dell’ action painting”.

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