Il direttore reparto malattie infettive dell’ospedale “Sacco” di Milano attacca il dott. Ascierto in diretta tv

Durante una trasmissione su un canale nazionale Rai, il prof. Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale “Luigi Sacco” di Milano, ha polemizzato sull’enfasi che si sta dando alla somministrazione del farmaco anti-artrite reumatoide, Tocilizumab, ai casi più gravi di Covid-19, applicato dal team di Napoli del “Pascale”

Foto staff Ascierto

Durante una trasmissione su un canale nazionale Rai, il prof. Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale “Luigi Sacco” di Milano, ha polemizzato sull’enfasi che si sta dando alla somministrazione del farmaco anti-artrite reumatoide, Tocilizumab, ai casi più gravi di Covid-19, applicato dal team di Napoli del “Pascale”.

“Non facciamoci sempre riconoscere. Queste sperimentazioni sono in atto da diverso tempo in Cina. In Lombardia tra i centri delle zone più colpite sono ormai già qualche centinaio i pazienti trattati in questo modo. Non facciamo quelli che non danno a Cesare quello che è di Cesare e ai cinesi quello che è dei cinesi. Non esageriamo nei provincialismi di varia natura”, ha affermato uno stizzito Galli. Pacata la replica del dott. Paolo Ascierto, che ha prontamente replicato in diretta alle accuse: “Ci deve dare atto che al protocollo ha lavorato l’Ospedale Tumori di Napoli”.

Ascierto ha poi chiarito sui social: “In un momento di emergenza come questo, tengo a precisare che il lavoro di brainstorming fatto con il dr. Franco Buonaguro e le giovani oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, la discussione “cruciale” fatta con il dr. Ming, la professionalità dei dr. Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, il supporto dei nostri Direttori Generali Bianchi e Di Mauro e del nostro Direttore Scientifico Dr. Botti, sono tutti elementi che sabato 7 marzo ci hanno portato ad incominciare a trattare i primi pazienti al “Cotugno” di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato. In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché tutti fossero in grado di poterlo utilizzare in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr. Franco Perrone del “Pascale”, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per AIFA che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con il consueto cauto ottimismo e sempre consapevoli che è solo l’unione a fare la forza… nel frattempo parte la sperimentazione di AIFA su 330 pazienti. Ce la faremo di sicuro!! 1 + 1 = 3″.

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