Sport e Legalità: i testimonial dello sport paralimpico infiammano l’annuale appuntamento didattico

Dopo il successo della gara podistica “Trofeo Sant’Agata – Premio Ignazio Marcoccio”, il progetto “Sport e Legalità” riparte dall’aula magna del dipartimento di Agraria dell’Università di Catania in occasione del convegno “La Disabilità: lo sport come mezzo di inclusione”

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Dopo il successo della gara podistica “Trofeo Sant’Agata – Premio Ignazio Marcoccio”, il progetto “Sport e Legalità” riparte dall’aula magna del dipartimento di Agraria dell’Università di Catania in occasione del convegno “La Disabilità: lo sport come mezzo di inclusione”. L’evento organizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazioni e al Comitato Italiano Paralimpico delegazione di Catania ha chiamato a raccolta gli alunni e le alunne delle scuole aderenti al progetto e la consueta partecipazione dei rappresentanti delle Forze Dell’Ordine e delle Forze Armate, da sempre componenti imprescinbidili dell’annuale percorso.

In apertura l’intervento del Presidente del CUS Catania, Luigi Mazzone, che è intervenuto nella duplice veste di rappresentante del CUS ma anche di neuropsichiatra infantile. Dopo aver rimarcato l’imporante valenza sociale del progetto “Sport e Legalità”, il Dott. Mazzone ha introdotto in nuce il convegno, portando all’attenzione dei presenti la propria testimonianza di medico ma anche uomo di sport (ndr schermidore già Campione Italiano nella Spada nel 2002 ed attuale membro dello Staff Tecnico della Nazionale Italiana) impegnato in diversi progetti di inclusione per giovani diversamente abili proprio mediante la pratica sportiva. In primis ha sottolineato alla platea di alunne e alunni l’importanza di comprendere che è necessario non relazionarsi al prossimo secondo le categorie di “giusto o sbagliato” o “buono e cattivo” e di non discriminare chi presenta una condizione di vita differente, partendo invece dal presupposto che si è tutti uguali ma con punti di vista differenti. Per esemplificare tali concetti, inoltre, il Dott. Mazzone ha parlato ha tutto tondo dell’attività di inclusione dell’ “Accademia di Scherma Lia”, da lui fondata, in cui quotidianamente si allenano fianco a fianco atlete e atleti con disturbi dello spettro autistico e atleti normotipici. In seconda battuta, invece, ha introdotto l’olimpionico medaglia d’argento di Rio 2016 Marco Fichera (spada a squadre) parlando del “Progetto Rio 2016”, che ha visto otto giovani con disturbo dello spettro autistico volare alle Olimpiadi di Rio 2016 per vivere a contatto proprio con la nazionale di spada.

Nel concetto di diversità intesa come “parte del mondo” e non “come mondo a parte” il delegato provinciale del Comitato Italiano Paralimpico, Claudio Pellegrino, ha tratto l’input per il proprio intervento, parlando delle molteplici attività condotte dal CIP nel territorio ed esortando i presenti a favorire i processi di inclusione mostrando uno spirito partecipativo. Processi peraltro ben delineati nell’intervento della Dott. Roberta Bottino referente del progetto inclusivo “Sport Ability in Disability” che vede il CUS Catania in collaborazione con l’ “Associazione Progetto Aita” al centro di un progetto di inclusione che si articola lungo l’anno scolastico e che prevede l’inserimento di bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento all’interno dei centri di avviamento allo sport del centro universitario sportivo dell’ateneo catanese.

Gli interventi iniziali hanno poi lasciato il passo alle testimonianze di atleti, tecnici e dirigenti che vivono quotidianemente la realtà sportiva paralimpica. Raimondo Alecci, atleta del Tennis Tavolo, ha parlato della propria esperienza da sportivo che lo ha portato a gareggiare in due paralimpiadi (Londra 2012 e Rio 2016) e a competere con successo sia da atleta paralimpico ma anche in campionati e gare con normodotati. Particolarmente caratteristico l’excursus da atleta paralimpico,  iniziato da giovanissimo come atleta in carrozzina e proseguito dopo uno stop decennale all’età di 20 anni in un’altra categoria competitiva, giocando in piedi, e compiendo un’autentica impresa sugellata dalla partecipazione a 2 olimpiadi,  2 mondiali e 4 campionati europei.

Significativa anche l’esperienza della giovane Giorgia Fotia, nuotatrice appena 12enne con all’attivo una medaglia nella “farfalla” ai Campionati Giovanili Paralimpici disputati in Finlandia, che ha raccontato gli inizi a sette anni nel nuoto per poi convidere con la platea il sogno di partecipare alle Paralimpiadi e agli Europei.

Un’esperienza intensa, di condivisione e arricchimento reciproco, quella vissuta da Anna Ferrarello (tecnico di indoor rowing) attiva da sette anni in qualità di coach nel rowing special con atleti con disabilità intellettiva. Un percorso nato in sinergia con Rotary e AIPD che ha condotto un gruppo di 15 ragazzi a divenire veri e propri atleti al punto da partecipare ai Campionati Mondiali 2020 disputati a Parigi. Un excursus di livello, dunque, ma anche all’insegna dell’inclusione date le tante gare vissute gomito a gomito nella staffetta con atleti normodotati.

Inclusione e partecipazione anche al centro della testimonianza della Prof.ssa Arianna Rotondo (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata dell’Università degli Studi di Catania) che ha parlato del “CUS CUS Basket”, squadra di basket in carrozina nata per volontà del CUS Catania, dell’Università di Catania col già citato CINAP e con l’Unità Spinale dell’Ospedale Cannizzaro. Il progetto nato nel 2013 come unicuum siciliano si è sempre più consolidato con importanti risultanze. Ad oggi infatti la compagine milita stabilmente nel Campionato di Serie B con una nutrita rappresentativa di atlete e atlete catanesi che competono in una della disciplina sportive più inclusive, giacchè consente la partecipazione simultanea di donne, uomini, diversamente abili e normodotati.

Intenso e significativo anche il contributo del già citato Marco Fichera che ha esortato la platea a non trincerarsi nell’egoismo e nell’autoreferenzialità, ma a dedicarsi agli altri con altruismo e positività. Un atteggiamento peratro ampiamente sperimentato dello stesso atleta, già medaglia d’argento a Rio 2016 nella spada a squadre, attivo non solo nelle competizioni agonistiche ma anche da testiminional della Accademia Scherma Lia e  da organizzatore e promotore di un campus sportivo estivo di scherma svolto a Salsomaggiore, rivolto sia ai giovani con disturbi dello spettro autistico sia ai giovani normotipici.

All’intervento di Fichera ha infine fatto seguito un intenso “question time” in cui gli alunni e le alunne hanno rivolto svariati quesiti ai relatori, prima della chiosa del Prof. Ignazio Russo, ideatore di Sport e Legalità, che oltre a ringraziare i presenti per la grande disponibilità ha esortato i giovani convenuti a realizzare degli elaborati grafici inerenti al convegno da esporre in occasione della ventura “Giornata della Legalità – Premio Tanino Mirabella”.

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