“Molly Bloom- Il divino è femmina” regia di Elio Gimbo alla Sala G. Di Martino- Catania

DEBUTTA IL 21 FEBBRAIO 2020, ALLE ORE 21.00, ALLA SALA GIUSEPPE DI MARTINO, A CATANIA, “MOLLY BLOOM – IL DIVINO È FEMMINA” (XVIII CAPITOLO “ULISSE” DI J. JOYCE), REGIA DI ELIO GIMBO, NUOVA PRODUZIONE DI FABBRICATEATRO

Locandina                   

Catania – Debutta venerdì 21 Febbraio 2020, alle ore 21.00 alla Sala Giuseppe Di Martino, via Caronda 82 – Catania “Molly Bloom – Il divino è femmina” (XVIII capitolo “Ulisse” di J. Joyce), per la regia di Elio Gimbo, nuova produzione del Centro teatrale Fabbricateatro. Protagoniste Sabrina Tellico e Cinzia Caminiti, scena di Bernardo Perrone, aiuto regia Nicoletta Nicotra. Lo spettacolo verrà replicato il 22 e 23 Febbraio e poi il 6, 7 e 8 Marzo. Orario spettacoli: Feriali ore 21.00 – Domeniche ore 18.00 – Ingresso: € 10,00 Ridotto € 8,00 – Info e prenotazioni: 347 3637379 (anche Whatsapp).

Il monologo di Molly Bloom, cantante d’opera, che conclude l’”Ulisse” di James Joyce è un lungo monologo interiore, dove i pensieri del personaggio scorrono liberi senza interruzioni da parte di eventi esterni. E Molly racconta i suoi pensieri e le sue bugie mentre a letto aspetta il ritorno del marito Leopold. Con Molly Bloom Joyce punta a far riflettere sulla centralità della donna nelle sorti dell’umano e sul suo ruolo di motore immobile, spesso invisibile, delle dinamiche sociali, sentimentali e artistiche.

Lo spettacolo di Fabbricateatro, ideato ed elaborato nel 2014, è rimasto nel cassetto per varie vicende e adesso il regista Elio Gimbo ha avvertito l’esigenza di metterlo in scena. Si tratta della trasposizione del noto capitolo XVIII dell’”Ulisse” di James Joyce, del “flusso di coscienza” di Molly, moglie del protagonista Leopold Bloom. Nell’originale Molly non fa altro che crogiolarsi nelle sue fantasie erotiche per tutta la notte, nel talamo coniugale, apparentemente senza alcuna azione fisica. A teatro, per l’intrinseca natura del mezzo, questa “inattività” si deve trasformare in azione, non necessariamente “realistica” ed il flusso linguistico di natura simbolica acquista senso ulteriore attraverso il valore dell’”esperienza” dello spettatore, attivo o addirittura interattivo osservatore del corpo dell’attore.

“Per il nostro spettacolo ho tratto ispirazione – spiega il regista Elio Gimboda Beckett, autore delle perfette “macchine simboliche” del suo teatro. Richiamo esplicitamente la Winnie di Giorni felici di Beckett e ne evidenzio le affinità con la Molly di Joyce. Le due donne, Molly e Winnie, sembrano sapere come il cancro di ogni maschio stia nel suo desiderio, mai appagato, alle prese con un femminile di cui non riesce mai a comprendere la natura complessa, “plurale”. Negli uomini questa pluralità trovò in origine una sublimazione nella categoria del sacro, uno spazio simbolico in cui la capacità generatrice della donna fu innalzata al divino. Protagoniste dello spettacolo le due donne di Fabbricateatro, Sabrina Tellico e Cinzia Caminiti. Entrambe donne nella vita reale ed entrambe “La donna” nella categoria del sacro. Due Molly per un unico sembiante: una sogna e canta, l’altra pensa ed agisce.

Entrambe sono vive, energia pura, a differenza di quest’uomo ridotto a fantoccio che protegge i propri beni e la propria nevrotica inferiorità. Un fantoccio incapace di comprendere quanto le azioni delle donne siano volte piuttosto a mascherare la sua mancanza”.

LA COMPAGNIA FABBRICATEATRO

Nasce nel 1992 con il principale scopo di rinnovare le pratiche del teatro contemporaneo catanese sull’onda del movimento siciliano antimafia, per volontà di Elena Fava, Giacinto Ferro, Elio Gimbo – che ne è ancora il regista e direttore artistico – Cinzia Finocchiaro, Cinzia Caminiti, Bruno Torrisi, Domenico Gennaro, Marco Marano, Giusi Gizzo. Nel corso dei primi 25 anni di esistenza è stata veicolo di innovazioni tecniche grazie anche a rapporti di intensa collaborazione con altre importanti realtà teatrali di gruppo: gli allestimenti attori e pupi condotti con la Marionettistica fratelli Napoli, la collaborazione con il Living Theatre di New York e con l’Odin Teatert di Eugenio Barba, in particolar modo con i referenti italiani, il Teatro Potlach di Fara in Sabina e il Teatro Ridotto di Bologna e i progetti di “correzione teatrale dello spazio urbano” come il teatro di paglia estivo, il Carro di Tespi e Shakespeare al Castello, i progetti di promozione e diffusione della cultura teatrale con la facoltà di Lettere quali TEATRIDEUROPA. Oggi i suoi componenti stabili sono Elio Gimbo, Daniele Scalia, Sabrina Tellico. Molti qualificati artisti catanesi sono stabilmente coinvolti nelle realizzazioni: la Marionettistica Fratelli Napoli, Cosimo Coltraro, Cinzia Caminiti, Gianni e Nicoletta Nicotra di Schizzi d’Arte, Antonio Caruso, Giuseppe Carbone e altri.

SALA “GIUSEPPE DI MARTINO” E SPAZIO “PIPPO FAVA” 

La Sala “Giuseppe Di Martino” è lo spazio al chiuso del nuovo Centro Teatrale Fabbricateatro. Ha una ampiezza di 45 mq, è dotata di impianto luci e fonica, ampi camerini con bagno autonomo, un piccolo foyer, è volutamente priva di strutture fisse atte a designare gli spazi di scena e platea, può accogliere sia spettacoli a pianta centrale che a visione frontale. I posti a sedere variano, perciò, da un minimo di 25 ad un massimo di 45 grazie ad un sistema di praticabili e panche che consentono in poco tempo di ricreare lo spazio della sala.

Il Centro dispone di analogo spazio all’aperto, intitolato a Pippo Fava, dotato di cortile e giardino en plein air dove svolgere attività affini alla linea della Compagnia Fabbricateatro, residente stabile del Centro.

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