La prolusione del Prof. Marchi al teatro Garibaldi di Enna inaugura l’anno accademico dell’Università di medicina Dunarea De Jos

Il teatro “Garibaldi” di Enna ha ospitato l’inaugurazione del V anno accademico dell’aula remota della Università Dunarea De Jos di Galati (Romania), con una platea di ragazzi, nuovi camici bianchi,  speranza di una rinascita e riscatto per le nuove realtà universitarie accademiche di EnnaIMG-20191206-WA0021

Il teatro “Garibaldi” di Enna ha ospitato l’inaugurazione del V anno accademico dell’aula remota della Università Dunarea De Jos di Galati (Romania), con una platea di ragazzi, nuovi camici bianchi,  speranza di una rinascita e riscatto per le nuove realtà universitarie accademiche di Enna.

Alla presenza di autorità italiane e rumene, dell’assessore regionale alla sanità, avv. Ruggero Razza, del vicepres. vicario Ars On. Di Mauro Roberto, Assessore alla Famiglia e alle politiche sociali on. Antonio Scavone, il Prof. Castorina e altri accademici plurititolati della clinica Morgagni di Catania; la dirigenza dell’ASP di Enna Dott. Iudica e Cassarà, e l’ On. Colaianni.

Ancora una volta il Presidente prof. Elio Cardinale ha dato un taglio scientifico umano del ruolo e della valenza dello scopo dell’università ad Enna. E che si sia trattato di un altro anno di successi lo ricorda il direttore del Fondo Proserpina che gestisce il tutto qui ad Enna, Max Crisafulli.

“L’anno trascorso – ha spiegato – ha rappresentato per la Dunarea de Jos e per il Fondo Proserpina un anno molto importante, abbiamo avuto le prime lauree di professioni sanitarie e sta procedendo speditamente l’iter per il riconoscimento in Italia dei titoli, cosa che sia i ragazzi che noi attendiamo con ansia. Settimana scorsa si sono tenuti i test di ammissione a medicina che quest’anno abbiamo effettuato nei locali dell’ospedale di Enna, per aver avuto i quali ringraziamo i dirigenti dell’ASP, e che sono stati un successo sia come presenze che come esito.”

“Ma quest’anno – ha aggiunto Crisafulli – possiamo vantare un altro importante e significativo risultato, l’accordo con la città di Piazza Armerina, nella persona del sindaco e dell’amministrazione comunale che qui ringrazio e saluto, che ci hanno concesso due bellissimi locali da destinare all’attivazione rispettivamente di un corso di medicina in lingua inglese e di un corso di odontoiatria.

Piazza Armerina si rivela un partner disponibile a partecipare a questo progetto sul quale noi e Dunarea lavoriamo da tempo.

Possiamo quindi dire che la provincia di Enna, in attesa della definitiva attivazione di questi corsi e al più prossimo decreto che autorizzerà l’università Kore ai corsi di laurea in medicina, sarà prossimamente, sede di 4 tipologie universitarie medico/sanitarie, divenendo la quarta città d’Italia con due atenei con corsi di medicina”.

Il futuro della Dunarea, appare estremamente roseo e pian piano sta coinvolgendo vasti strati del territorio provinciale. Il dato più significativo, crediamo, sia quello che Kore e Dunarea stanno indicando una nuova via di sviluppo del capoluogo che passa attraverso la cultura e la conoscenza.

Apprezzato e accolto con successo il Prof. Marcello Marchi, ha svolto la Lectio Magistralis “L’evoluzione della  Chirurgia Plastica dai Fratelli Branca al Terzo Millennio” ripercorrendo la storia della chirurgia plastica dalle sue origini in India con Sushruta, la Grecia e l’Antica Roma; poi l’arrivo degli Arabi in Sicilia e la nascita della Chirurgia Plastica come appannaggio di famiglie di mestieranti che trasmettevano le loro conoscenze di padre in figlio quali i Branca di Catania e i Vianeo in Calabria.

Colui che diede fama al metodo “Italiano” di ricostruzione del naso fu il medico bolognese Gaspare Tagliacozzi  che ricostruiva il naso amputato mediante un lembo di pelle del braccio che veniva attaccato al naso da ricostruire con il braccio legato alla testa per 15-20 giorni affinché il lembo di pelle “mettesse radici” sul  nuovo naso e quindi lo si staccava dal braccio. 

“La ricostruzione del naso, sottolinea il prof. Marchi, infatti, era nell’antichità molto richiesta in quanto i criminali o i vinti nelle guerre venivano spesso puniti con l’amputazione del naso. Pertanto diventava importante poterlo ricostruire per “cancellare” questa stigmate sociale.

Come purtroppo succede sono le guerre con i loro feriti a stimolare la crescita della  chirurgia e in particolare della chirurgia plastica e l’evoluzione va di pari passo con il progresso tecnologico, con la scoperta di farmaci anestetici, con gli antibiotici, con lo strumentario di precisione”.

Alla luce della sua importante esperienza continua “Il terzo millennio promette ulteriori passi da gigante in chirurgia plastica con gli studi sulle cellule staminali e la prefabbricazione di organi, sui trapianti di faccia e di arti, sulle nanotecnologie e sulla robotica in microchirurgia”.

Marchi ha voluto integrare la sua presentazione con la propria esperienza di chirurgo plastico, formato in Italia poi in America dove ha vissuto per nove anni ottenendo ulteriori specializzazioni in chirurgia generale, plastica e microchirurgia ricostruttiva, quindi tornato in Italia prima a Roma, sua città natale, e poi in Sicilia, ora al Policlinico Morgagni, dove ha contribuito a ridurre i cosiddetti viaggi della speranza al nord o all’estero, per patologie tumorali o malformative.

Come ha ben evidenziato,“la chirurgia plastica va ben oltre la semplice chirurgia estetica ma è anche una chirurgia ricostruttiva dalla grandissima importanza sociale dove oltre all’aspetto conta il ripristino funzionale e il reintegro sociale e nel mondo del lavoro”.

Marchi ha quindi incoraggiato i giovani futuri colleghi a completare il loro percorso formativo anche all’estero, per poi tornare e portare il “knowhow” acquisito nel loro paese, perché il sistema sanitario italiano possa crescere e migliorare.

In conclusione la frase di MalcomX (1925- 1965): “L’istruzione è il passaporto per il futuro, perché il domani appartiene a coloro che lo preparano oggi”.

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