Consorzi di Bonifica, verso la sospensione dei ruoli. I produttori “non basta, vogliamo l’annullamento”

Consorzi di Bonifica: a Catania e Palermo la protesta degli agricoltori: “Vogliamo l’annullamento dei ruoli, noi non paghiamo per servizi inesistenti”

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Il commissario Nicodemo “La Regione verso la sospensione delle cartelle, per il momento è un segnale importante”

I rappresentanti di categoria “le colpe della mala gestione non ricadano sui produttori”

I sindaci al fianco dei lavoratori “nei nostri territori, l’agricoltura sta morendo”

“Chiediamo l’annullamento dei ruoli consortili perché gli agricoltori non possono più sopportare costi esorbitanti a fronte di servizi inefficienti, il Governo e, soprattutto l’Ars, prendano una decisione netta”. Questa la richiesta incassata oggi dal Commissario del Consorzio di bonifica 9, Francesco Nicodemo, che questa mattina ha ricevuto una delegazione di Agrinsieme Catania, di produttori e di sindaci in protesta, a Catania, come in tutta la Sicilia, contro il pagamento delle cartelle arrivate in queste ultime settimane, relative al conguaglio degli anni passati.

“Non vorremmo prendere decisioni più drastiche – ha avvertito Giuseppe Di Silvestro, presidente della CIA Sicilia Orientale e di Agrinsieme Catania –noi vogliamo discutere del futuro dei Consorzi. Ancora oggi torniamo a ribadire la necessità che il Governo regionale si attivi con azioni non più procrastinabili: dall’immediato annullamento dei ruoli consortili e all’apertura di un tavolo tecnico regionale in cui, da una parte si discuta dell’aumento sconsiderato della tariffa 2019 e del conguaglio 2018, maggiorato rispetto alla previsione di spesa del 40%, e dall’altra si affrontino le questioni legate ai disservizi e alle reti fatiscenti”. “Un messaggio deve essere chiaro – ha aggiunto Giovanni Selvaggi Confagricoltura – gli agricoltori non possono farsi carico di somme di cui non hanno né contezza né disponibilità. Siamo consapevoli di dover stare al fianco della politica per definire una volta per tutte la riforma dei Consorzi”.

Dal canto suo, il commissario Nicodemo ha rilanciato la soluzione, “sebbene transitoria– ha specificato – di sospendere nell’immediato le cartelle per capire come affrontare il problema”. “Dopo un incontro intercorso lo scorso 6 novembre tra il presidente Nello Musumeci, gli assessori Edy Bandiera e Gaetano Armano e i commissari e direttori dei Consorzi di Sicilia Orientale e Occidentale, è maturata la decisione di prevedere un contributo tecnico che possa essere approvato immediatamente dall’Assemblea. “Non è la definizione del problema – ha ammesso Nicodemo – ma certamente è un segnale forte che si vuole dare ai produttori”.

“La procedura amministrativa della sospensione deve essere ancora definita – ha sottolineato Giosuè Catania, responsabile regionale CIA per i Consorzi di Bonifica – ma non possiamo che considerarlo solo un primo step, noi miriamo all’annullamento dei ruoli, chiedendo alla Regione di recuperare le risorse con cui coprire i debiti che stanno determinando questi ultimi aumenti spropositati”.

Al loro fianco anche i sindaci del comprensorio. “Apprezziamo la presa di posizione del Presidente della Regione di fare sospendere i ruoli – ha commentato Giovanni Burtone, sindaco di Militello –ma da un punto di vista anche tecnico non basta: i ruoli vanno annullati perché Riscossione Sicilia ha già emesso le cartelle”. Stesso tenore anche il commento di Daniele Lentini, di Francofonte, e Francesco Favata, vice del comune di Palagonia. “Le richieste alla Regione sono due: l’annullamento delle cartelle e la Riforma dei Consorzi. A rischio c’è la sopravvivenza dell’agricoltura di interi territori”.

Il commissario Nicodemo, nel frattempo, con al fianco il direttore Fabio Bizzini, lavora “nella direzione di alleviare il costo dei canoni – ha affermato – A Catania e a Caltagirone, grazie ad alcune economie di gestione, siamo riusciti a tagliare il conguaglio 2019 uno sforzo enorme, considerate le poche risorse disponibili”.

Alleggerimento dovuto a più finanziamenti arrivati dalla Protezione Civile e destinati alla manutenzione, circa 500 mila euro, in particolare per la sistemazione dei canali Cavazzini quota Cento e Magazinazzo”. “Abbiamo richiesto ulteriori interventi per quanto riguarda gli ultimi danni alluvionali, non solo quelli del 2018”.

Un sospiro di sollievo, dunque, ma solo per alcuni produttori. Altri, invece, delle zone di contrada Ramone agro di Ramacca, per esempio, serviti dal Canale Sbarda L’Asino, non possono fare lo stesso. “Da venti anni nessuna manutenzione, con un rimpallo di competenze tra il Consorzio e il Demanio, nessuno si è presentato a fare la pulizia – denunciano Antonio Sambataro e Letizia di Cifalù – Nel nostro territorio non esistono le condotte, sono solo fittizie per questo noi non pagheremo i costi di servizi, mentre chiediamo una riduzione dei canoni fissi, perché ci sobbarchiamo già i costi per fare arrivare l’acqua nei nostri terreni, pagando anche le servitù di passaggio. Nelle nostre condizioni di sono molti agricoltori. Noi ci rifiutiamo di pagare i canoni per un servizio che non esiste”. “Quando sono intervenuto personalmente con i miei mezzi per rimuovere le canne nel canale – ha raccontato Antonio Sambataro che con la moglie gestisce due aziende agricole – ho subito diverse denunce da parte della Forestale e del Centro Faunistico per disturbo alla fauna”.

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