Verba Manent: quattro spettacoli e laboratori teatrali a Palermo

Verba Manent: quattro spettacoli, un aperitivo sociale e un laboratorio teatrale, gli appuntamenti della IV edizione dedicata al teatro che nasce da un lavoro di laboratorio e di sinergia col territorio

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Testi originali, differenti poetiche, generazioni a confronto e te­matiche profondamente legate alla contemporaneità: la sessualità, l’amore, la famiglia, la diversabilità, la corrispondenza fra le persone, la nostalgia dei luoghi. L’incontro, l’azione, le parole degli uomini, che apparentemente passano e “volano” ma che, in realtà, rimangono e danno nuovi frutti.

Questa in sintesi la IV edizione di Verba Manent, rassegna di teatro e drammaturgia contemporanei del Teatro del Baglio di Villafrati, che torna dal  27 ottobre al 30 novembre con quattro spettacoli – uno dei quali una produzione che porta la firma del teatro ospitante – anticipati da un aperitivo sociale e da un laboratorio gratuito condotto dai TeatriAlchemici di Palermo, dal cui lavoro nascerà lo spettacolo in scena (9 novembre) in questo suggestivo spazio ricavato dall’antico granaio del Palazzo Filangeri, in via Alcide De Gasperi 78, a  Villafrati. Senza contare la presenza del Progetto Amunì, nato con giovani di origini differenti.

La presentazione è avvenuta al Teatro Biondo. Presenti: il direttore artistico, Valeria Sara Lo Bue; il presidente dell’Istituzione “Teatro Del Baglio”, Salvatore La Barbera; Giuseppe Provinzano, autore e regista dello spettacolo Volvèr; Luigi Rausa, coach dei giovani del Laboratorio Permanente “Amunì”, per i quali era presente una delle attrici,  Hajar Lahman

Quattro gli spettacoli, dicevamo, tutti serali (ore 21.15), di questo ancora una volta interessantissimo programma, dalle proposte forti e originali che portano la firma di Valeria Sara Lo Bue quale direttore artistico.

«Ogni anno proponiamo spettacoli che provengono da tutta Italia – afferma Valeria Sara Lo Bue – mentre quest’anno le compagnie sono tutte palermitane. Ci sarà anche una produzione del Teatro del Baglio stesso, definito il “teatro di campagna più bello di Sicilia”, che seguirò personalmente, con attori che non fanno questo di professione ma che hanno avuto nel passato esperienze in particolare con la nostra realtà. In questa edizione, poi, con sempre maggiore forza si conferma quell’assunto che fa comprendere quanto il lavoro attraverso il teatro incida nelle persone. Mi piace ricordare che c’è un collegamento con la rassegna che, nel 2004, è stata fondamentale per la nascita di questo teatro e che si chiamava “Alle parole nostre”. Una continuità con il passato, tenendo sempre presente che le parole, anche se non sono scritte, rimangono scolpite nelle persone. Il teatro, nonostante sia un’arte effimera, svolge una grande funzione pedagogica e di coesione sociale per le persone. Ruolo che avrà, per esempio, il laboratorio dei Teatrialchemici, a cui potrà partecipare chiunque, da qualunque luogo arrivi. Bisogna, però, fare in fretta perché sono rimasti pochi posti».

Il via, quindi, alle 17.30 di domenica 27 ottobre con un aperitivo sociale a ingresso gratuito – offerto dal punto di vista gastronomico da una realtà del territorio come “Dolce Sognoche consentirà di fare la conoscenza delle compagnie e degli operatori del teatro laboratorio. In programma un dibattito alternato da alcuni momenti performativi, video e letture a cura di Valeria Sara Lo Bue, a cui interverranno: Salvatore La Barbera, presidente CdA del Teatro del Baglio; Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, Teatrialchemici; Giuseppe Provinzano, Progetto Amunì/ Babel Crew; Enzo Toto, regista ed ex direttore artistico del Teatro Del Baglio; Preziosa Salatino, regista e cofondatrice del Teatro Atlante; Enrico Lodovisi, attore e conduttore del nuovo Laboratorio Teatrale del Teatro del Baglio; Giusianna Vitale, cantante e direttrice del laboratorio di canto del TdB; le autorità del Comune di Villafrati.

«Da locale il Teatro del Baglio si sta proiettando al globale – aggiunge il presidente, Salvatore La Barbera – vedendoci implementare le logiche aziendali per diversificare la nostra proposta di intrattenimento. Il trait d’union di tutte le nostre rassegna è la leggerezza, unita a un percorso culturale che chiama a raccolta un bacino di utenza che riunisce 5 o 6 paesi dell’hinterland.  Verba Manent, poi, in particolare, attrae e coinvolge un pubblico che giunge anche dalla città di Palermo. Un’operazione che fa crescere il consenso, dando a tutti coloro che sono coinvolti grande entusiasmo e voglia di fare sempre di più».

Pieno di energie e con uno sguardo che ogni anno si rinnova, differenziandosi dalle consuete proposte artistiche, questa quarta edizione di VERBA MANENT che, tra gli appuntamenti che integrano la proposta serale, ha anche il laboratorio teatrale condotto dai Teatrialchemici, il cui esito finale sarà portato in scena il 9 novembre.

La partecipazione è gratuita, ma aperta a non oltre 12 persone, con minimo 14 anni di età. Se interessati, inviare entro e non oltre il 2 Novembre i propri dati anagrafici, indirizzo mail, telefono e una lettera motivazionale a valeriasaralobue@gmail.com, mettendo come oggetto “iscrizione laboratorio teatri alchemici”. Ulteriori info al cell. 328.6218260.

E parte proprio il 9 novembre con DADALòVEPUNTOG Per Godere della Vita, il cartellone della rassegna. In scena Luigi Di Gangi, Ugo Giacomazzi, Simona Stranci e i ragazzi della compagnia Dadadàun, insieme a coloro che avranno preso parte al laboratorio.

«Con DADALòVEPUNTOG – spiegano Di Gangi e Giacomazzi – desideriamo conoscere e continuare a indagare i temi che abbiamo affrontato nel lavoro portato avanti con i ragazzi down della provincia di Palermo e di Milano. Temi sen­za risposte che aprono la ricerca in un gruppo meravigliosamente eterogeneo che abbia di per sé e di fatto il virus della diversità: il solo valore aggiunto che possa avere una società che vuole evolvere e riconoscersi sana e adulta. Tutti dovrebbero confrontarsi con ciò che è diverso da sé, una scelta che rivoluziona il punto di vista non solo sul lavoro ma sulla vita stessa».

E sempre la Compagnia Teatrialchemici porterà in scena sabato 16 novembre DESIDERANZA (Segnalazione speciale Premio Scenario 2007).

L’azione si svolge nella soffitta di una casa in un paese indefinito e racconta, in piano sequenza, 50 minuti della vita di Pino e Sergio, due fratelli (uno sano e uno con difficoltà psicofisiche) da sempre costretti in casa dall’infermità della loro madre, forse per vergogna, forse per necessità. Pino, privato di una vita propria, per sopravvivere a una situazione familiare insostenibile, ha elaborato col tempo un codice di comunicazione col fratello malato che prevede un continuo ricorso al gioco.

Il loro rapporto simbiotico, logorato negli anni di continua solitudine e vicinan­za forzata, li ha resi uno indispensabile all’altro, per questo Pino ha bisogno di Sergio anche per questo ultimo disegno che ha in mente. È la festa di S. Antonio e i due si preparano al passaggio della processione del Santo Patrono che avverrà da lì a poco sotto la loro finestra; una preparazione giocosa, frenetica e paradossale, un pretesto per chiudere i conti col passato e per farsi trovare puliti e pronti, vuoti e leggeri, senza cibo nello stomaco e zavorre nella testa, quando il Santo, la banda e il popolo dei fedeli passeranno sotto i loro occhi, testimoni scelti della loro rivincita, della loro ultima spettaco­larizzazione verso la tanto desiderata felicità.

Motivazione della giuria, composta da Roberta Torre, Ermanno Cavazzoni, Stefano Cipiciani, Gaetano Colella, Maria Paiato, Paolo Ruffini, Cristina Valenti: “Per la forza poetica e l’energia implacabile con cui i due attori rappresentano un dramma famigliare orribile e attraente, consumato nella chiusura e nella solitudine, fra fantasmi insepolti e angherie quotidiane. In un sud che mescola religione e superstizione, amore e violenza, esterni assolati e interni vischiosi, dove la malattia è destino e la libertà è un sogno da lanciare nel vuoto, in un crescendo distruttivo di dolore e abbandono magistralmente scritto e magistralmente interpretato sulla scena”.

VOLVER (Vincitore Premio “Dante Cappelletti” e Premio “MigrArti ’18”) è lo spettacolo di sabato 23 novembre.

Scritto e diretto da Giuseppe Provinzano con Bandiougou Diawara, Alexsia Edman, Hajar Lahman, Gian Matteo Marie, Junaky Md Abdur, Bright Onyesue, Andrea Sapienza

Tra Buenos Aires e Messina, tra un ‘800 di speranze e un ‘900 di disillusioni, accompagnato dai tanghi di Gardel e dalle ballate dei fratelli Mancuso,

“Volver” racconta “storie di migranti tra i migranti in un mondo di migrazioni” e apre un ventaglio di opzioni sceniche fondate nella tradizione contempora­nea del teatro italiano: la pluralità delle lingue, gli strumenti della narrazione, il suono, il canto, la danza, in un teatro che può illuminarsi anche soltanto per la magia di una candela.

“Volver” è anche una storia di ritorni: i giovani protagonisti – un po’ per le lusinghe populiste del regime fascista e per la nostalgia della propria terra, un po’ per le difficoltà incontrate in Argentina e il sostanziale fallimento del loro sogno – dopo quasi vent’anni decidono di tornare in Sicilia; ma faranno in tempo a vivere nuovi amori, a mescolare nenie siciliane e sonorità latine, a condividere e assorbire usanze, idiomi, cibi, danze, a dare vita, insomma, a quella cultura meticciata che nel corso della storia dell’umanità ha rivitalizzato popoli e civiltà.

Del Laboratorio permanente Amunì fanno parte: Marta Bevilacqua, Rossella Guarneri, Yousif Jaralla, Giuseppe Provinzano e Luigi Rausa. Scenografia: Juan Pablo Crichton Subercaseaux; luci: Gabriele Gugliara; diario di bordo: Emilia Esini per Maghweb; laboratorio musicale: Maurizio Maiorana; laboratorio tanguero: Maura Laudicina e Sadate Djiram; organizzazione: Agnese Gugliara; comunicazione: Silvia Maiuri; coordinamento: Diana Turdo;  video: Giuseppe Galante; foto e grafica: Nayeli Salas.

L’ultimo appuntamento di VERBA MANENT sarà quello in programma sabato 30 novembre (replica l’1 dicembre) con l’attesa produzione del Teatro del Baglio.

CHE MAI NON POSSO DISTACCARE il titolo dello spettacolo che porta la firma di Valeria Sara Lo Bue per quel che riguarda drammaturgia e regia. Aiuto regia: Enrico Lodovisi. In scena: Sofia Bavera, Andrea Bellini, Piera Bivona, Paola Bisulca, Emanuela Cuttitta, Enrico Lodovisi e Totò Sciulara, con gli allievi del laboratorio teatrale e del laboratorio di canto dello stesso Teatro del Baglio.

Un lavoro che nasce da una ricerca su lettere antiche e moderne, raccolte sul territorio, generosamente donate da persone amiche o reperite nel web e sui libri. Lettere d’amore, di soldati e di emigranti. Un viaggio fra storie di distanza e corrispondenza, distacco fisico e vicinanza spirituale fra esseri umani.

La nostalgia dei luoghi lasciati, lo stupore della nuova vita, le paure e le speranze che nascono quando si è lontani da casa, o da chi si ama, intessono il testo di questo racconto collettivo. Un viaggio nel privato di gente comune, le cui storie somigliano a tante altre storie e a tante altre storie ancora somiglieranno. Il progetto si realizza in collaborazione con il Museo delle Spartenze.

Si concluderà, in tal modo, la IV edizione di una rassegna che racconterà un viaggio sinergico tra numerose umanità, dando voce ai suoi tanti protagonisti che permetteranno di configurarla come tassello di un prezioso mosaico nel panorama teatrale odierno.

Per richiamarci, poi, al valore della sinergia che sottende al progetto VERBA MANENT, non possiamo dimenticare l’interazione che si realizza con le realtà del territorio. Ancora una volta, chi verrà a Villafrati per immergersi in quella magia che ogni anno si crea in questo teatro, potrà anche gustare le bontà locali. La rassegna è, infatti, legata alla promozione che, grazie a una convenzione con  “Garden Pizza & Drink” e “Dolce Sogno”, consentirà di ottenere uno sconto del 10% sulla cena e/o una consumazione per ogni singolo biglietto di ingresso agli spettacoli.

Motivo in più per decidere di trascorrere una serata a Villafrati, il cui centro abitato ebbe origine verso la metà del 1700 e che di particolare interesse, dal punto di vista architettonico, ha proprio il complesso di edifici settecenteschi con annessi giardini chiamato Baglio, edificio costruito dalla famiglia Filangeri contemporaneamente alla fondazione del paese.

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