Vincenzo D’Amico, presidente MIF di Palermo che si occupa di diritto minorile e di famiglia

Minori Immigrati Famiglie tutelate da Associazioni come quella dell’Avvocato D’Amico. La materia familiare, stante il suo strettissimo legame con la realtà sociale, è un cantiere sempre aperto pronto ad elaborare e a tutelare quelle che sono le esigenze familiari emergenti dalla società, considerata nella sua dinamica evoluzione. PHOTO-2017-11-16-16-22-18 (1)

Lei è presidente del mif minori immigrati famiglie, ce ne vuole parlare?

“Grazie al Globus Magazine per l’opportunità. Il Consultorio dei diritti MIF (Minori, Immigrati, Famiglie) è un’associazione di promozione sociale che, a Palermo, è impegnata da più di 8 anni nel supporto e nella tutela dei diritti per le fasce svantaggiate della popolazione (con particolare attenzione a Minori, Immigrati e Famiglie, da qui l’acronimo MIF.). Grazie al contributo volontario di un’equipe di professionisti (psicologi, educatori, insegnanti, pedagogisti, avvocati, mediatori familiari, counselor, naturopati, medici, amministratori di condominio, farmacisti) l’associazione  mette a disposizione le proprie competenze in un’ottica multidisciplinare. La metodologia del MIF è la multidisciplinarità: coinvolgere professionisti provenienti da ambiti profondamente differenti, come ad esempio l’educazione, il diritto, la psicologia, la mediazione familiare e sviluppare un approccio multidisciplinare al disagio, in grado di dare il giusto orientamento a chi vive momenti di difficoltà e non ha la giusta lucidità per individuare i propri reali bisogni”

Che esperienza si è rivelata questa del MIF in questi anni?

“Ho l’onore di presiedere un magnifico gruppo di persone, una equipe multidisciplinare, dall’organigramma variopinto e complesso, che quotidianamente permette – a titolo gratuito – di garantire il diritto all’informazione e all’eguaglianza sostanziale”.

Il progetto vuole essere un “luogo di incontro” tra una domanda di tutela concreta reclamata on the street e l’esigenza, avvertita come imperiosa, di declinare risposte a questa domanda di tutela, presidiando il territorio: creando una sorta di poliambulatorio dei diritti che, da avamposto avanzato, dia corpo all’essere il diritto strumento di tutela, lo coaguli come “luogo” idoneo a fornire risposte empiriche, concrete, efficienti alla concretezza delle domande di giustizia espresse da quel tessuto sociale.Da ultimo, il modello MIF ha riscosso l’ interesse di altri professionisti sparsi nel territorio italiano. Così presto inaugureremo dei point MIF a Genova, Torino, Milano e Roma. Il 17 di Novembre saremo a Genova per inaugurare la sede.

Ancora a Novembre realizzeremo presso la sala  delle Capriate al Palazzo Steri di Palermo un seminario dal titolo “Dalla famiglia alle famiglie. Una molteplicità di modelli familiari visti attraverso gli occhi del bambino”

Negli ultimi decenni sono, infatti, affiorate nella realtà sociale nuove forme di relazioni affettive e di modelli familiari che, reclamando riconoscimento e tutela, hanno comportato quella che è stata ormai da tempo definita come la “crisi” del modello tradizionale della famiglia fondata sul matrimonio. Modello che la stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, sulla falsariga della normativa Cedu, parrebbe aver superato, riconoscendo a tutti il diritto a costituire una famiglia quale diritto autonomo rispetto al diritto al matrimonio.

La materia familiare, stante il suo strettissimo legame con la realtà sociale, è un cantiere sempre aperto pronto ad elaborare e a tutelare quelle che sono le esigenze familiari emergenti dalla società, considerata nella sua dinamica evoluzione.

Quello che vorremmo tentare di fare in occasione del convegno del 23 novembre è analizzare la realtà familiare italiana (mediante anche una necessaria comparazione con le legislazioni e le “realtà” degli altri Paesi europei) partendo dal presupposto che oggi, com’è stato sostenuto da autorevole dottrina (Francesco Ruscello) “non sembra più indifferente parlare di «rapporto familiare» o di «rapporto coniugale»” per il semplice fatto che “è vero che in presenza di un rapporto coniugale si è in presenza di una famiglia, ma non è vero il contrario”.

Di recente è stato anche  attore in che ruolo e perché si è voluto cimentare in quest’altra professione,  a che scopo?

“Ho partecipato ad un laboratorio teatrale organizzato da  due amici; Salvo Piparo e Costanza Licata,  in occasione della festa di Santa Rosalia, Patrona della città di Palermo.  Con una rappresentazione finale dal titolo “il Trionfo di Rosalia”; Un modo giocoso per sconfiggere la peste, passata, attuale e di domani. Gli attori ( non io) sono monumenti vivi, portatori di storia e di valori, determinatamente ancorati alla parte migliore di questa città. Per quvesto ho voluto partecipare”.

Lei è anche un avvocato, ci sono stati dei casi umani particolarmente importanti che l’hanno turbato. Ce ne vuol parlare senza fare nomi?

“Mi occupo principalmente di diritto minorile e di diritto di famiglia. Quando si ha a che fare con fatti umani è sempre necessario umanizzare i contesti. Lo provo a fare quotidianamente. Ogni caso ha una una storia sempre particolarmente travagliata, piena di dolore e di nodi da sciogliere. Con pazienza, determinazione ed impegno provo a risolvere problemi”.

Cosa la renderebbe più felice?

“La felicità è un concetto complesso da sviluppare in poche righe. Svolgere i miei compiti raggiungendo gli obiettivi prefissati mi rende sempre felice”.

Uno spettacolo con famiglie MIF le piacerebbe realizzare?

“La bellezza del domani è la sua incertezza, piena di possibilità. Perché no!”

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