Ciro Lo Monte e Guido Santoro, famosi architetti palermitani protagonisti del progetto MAGISTRI MARAGMAE

L’Associazione promuove anche la MONREALE SCHOOL OF ART & CRAFTS dove i giovani talenti in campo artistico si potranno sbizzarrire.

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Pieno di degne iniziative. Ci parli dell’ultima impresa che coinvolge il Comune di Monreale.

“Sono Ciro Lomonte. Con il mio collega Guido Santoro e alcuni amici che condividono la mia stessa passione per l’arte, abbiamo dato vita all’Associazione Magistri Maragmæ, nome evocativo dell’organizzazione del cantiere medievale in Sicilia, come quello da cui è nato il Duomo di Monreale, un capolavoro unico al mondo, frutto della coralità di tanti protagonisti che hanno preferito non essere protagonisti nell’accezione narcisista odierna.

L’Associazione promuove, fra le altre attività, la Monreale School of Arts & Crafts, un centro educativo in cui si trasmettono ai giovani le eccellenze del nostro artigianato”.

Chi sono i professori che hanno aderito al progetto culturale?

“Una della caratteristiche della Scuola è trasferire nelle aule e nei laboratori lo stile della bottega rinascimentale, risponde con orgoglio Ciro Lo Monte che ricordo è anche un degnissimo politico. Figura cardine, ovviamente, sono gli artigiani dei vari settori. I mestieri non si apprendono sui libri, richiedono un rapporto prolungato con chi a sua volta ha appreso da un altro artigiano, garantendo la continuità millenaria nella trasmissione dei saperi. Importante è inoltre la presenza di docenti universitari innamorati dell’arte, che ne spiegano l’essenza. Ci sono infine gli esperti delle nuove tecnologie, perché il vero artigianato non è colui che produce oggetti bizzarri per quattro soldi, è l’artista che usa gli strumenti più aggiornati per soddisfare le richieste dei clienti”.

Che ruolo avrà lei, sarà un docente o il direttore artistico?

“A me è toccato presiedere l’Associazione. Di volta in volta mi occupo di insegnare anch’io qualcosa, per esempio la necessità del lavoro di squadra nel campo progettuale oppure gli esiti delle mie ricerche nell’ambito complesso della nascita dell’arte contemporanea.

L’ambizione è quella di far nascere una sorta di nuovo Bauhaus, la scuola di arti e mestieri aperta a Dessau nel 1919.

I corsi riguardano parecchie forme di artigianato di eccellenza: Oreficeria, Incastonatura, Argenteria e cesello, Mosaico, Ebanisteria, Vetrate artistiche, Ceroplastica, Tessitura, Tecniche del marmo e della pietra, Scultura in legno, Ceramica, Decorazione del cuoio, Rilegatura”.

Potranno partecipare al progetto culturale anche i bambini?

“Assolutamente sì! Una nostra docente è molto dotata nel settore della didattica museale. Ha già sviluppato dei programmi per l’approccio dei più piccoli al mondo artigianale.

Bisogna inoltre tener conto della enorme necessità di fare un buon lavoro di orientamento con i bambini, in modo che scoprano presto le proprie attitudini migliori. Un bravo artigiano spesso guadagna più di un professionista”.

Certamente questo progetto renderà più degna la Sicilia. Potrebbe anticiparci altri progetti culturali che ha in cantiere?

“Ho offerto il mio sostegno alle aziende agricole, per valorizzare la specificità dei nostri prodotti. La sicilianità è un marchio di qualità unico al mondo, bisogna lavorarci di più. In particolare Le Sette Aje hanno organizzato un bell’incontro a Contessa Entellina il prossimo 10 agosto.

Mi interessa in modo particolare il turismo di qualità. Stiamo cercando di promuovere diverse iniziative affinché il visitatore colto possa fare un viaggio nello spazio e nel tempo. La Sicilia è ancora troppo spesso raccontata in modo stereotipato. Per es. non ha avuto dominazioni, ha avuto passaggi dinastici. È scorretto parlare di arabo normanno, esiste il siculo normanno. E in generale i turisti si emozionano profondamente quando scoprono che esiste un’arte siciliana, con connotati precisi nell’arco dei millenni”.

Certamente l’architetto Ciro Lo Monte e chi lo segue nel suo progetto educativo e culturale, sono persone del fare che, con il loro esempio rendono la nostra amata terra di SICILIA, più  degna, più pulita, più vibrante culturalmente. A loro va il nostro plauso ed un incitamento a continuare.

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