R.I.P. Pino Caruso volto della comicità al cinema e in televisione

L’attore siciliano Pino Caruso è morto oggi a Roma all’età di 84 anni. Malato da tempo, Caruso era uno degli attori siciliani più noti in televisione e al cinema assieme a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e Lando Buzzanca e uno dei simboli di Palermo. I funerali si svolgeranno domani a Roma

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È morto Pino Caruso. La notizia della scomparsa dell’attore, che aveva 84 anni ed era malato da tempo, è stata data in mattinata dal sito del ‘Giornale di Sicilia’. Non casualmente visto che Caruso era uno degli attori siciliani più noti in televisione e al cinema assieme a Franchi e Ingrassia e Lando Buzzanca, e uno dei simboli di Palermo. I funerali si svolgeranno domani.

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Nato a Palermo nel 1934 – il suo vero nome era Giuseppe – è stato attore e scrittore, debuttando al Piccolo Teatro di Palermo nel 1957 con un piccolo ruolo ne Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello. Nel 1965 si trasferisce a Roma e passa al cabaret con Il Bagaglino (1965-1967). Nel 1967 sempre per il Bagaglino debutta al Teatro Nuovo di Milano con lo spettacolo Pane al Pino e Pino al Pino di Castellacci e Pingitore. Nel 1968 lo scrittura la RAI per la trasmissione di varietà Che domenica amici dove tiene una rubrica settimanale “Diario siculo”. È tra i primi artisti a legittimare la lingua siciliana nella televisione italiana e in televisione lavora intensamente. Nel 1983 scrive e dirige per Raitre Lei è colpevole, si fidi (da un’idea di Vittorio Sindoni), un film satirico sul caso Enzo Tortora e sulla cattiva giustizia, interpretato oltre che dallo stesso Caruso, da Renzo Arbore, Oreste Lionello, Enrico Montesano, Gigi Proietti, e Luciano Salce, tutti nei panni di se stessi.

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A partire dal 1969 scrive numerosi libri, spaziando tra vari generi. Si segnalano, in particolare la raccolta di poesie Il silenzio dell’ultima notte (editore Flaccovio), e la raccolta di aforismi, storie e ragionamenti Appartengo a una generazione che deve ancora nascere, edito da Rai-Eri-Mondadori.

Nel 1979 è protagonista con Ornella Vanoni di ‘Due come noi’. Nel 1981 insieme a Milva è protagonista di ‘Palcoscenico’ per la regia di Antonello Falqui. Nel 1982 firma i testi di ‘Che si beve stasera?’ in onda su Rai2, per la regia di Paolo Poeti.“

Sia per il grande che per il piccolo schermo ha all’attivo circa 30 film, dei quali tre di produzione francese. Fa il suo esordio sul grande schermo nel 1968 con il musicarello La più bella coppia del mondo, e salvo poche eccezioni, pur avendo spesso ruoli di rilievo è di rado protagonista assoluto. Sue interpretazioni più significative probabilmente il don Cirillo di Malizia, l’ironico commissario De Palma di La donna della domenica, e un umanissimo sacerdote in La matassa di Ficarra e Picone. Nel 1977 dirige se stesso nel film Ride bene chi ride ultimo, nell’episodio Sedotto e violentato.

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Caruso affianca il teatro interpretando ‘Il don Giovanni involontario di Vitaliano Brancati’ per il Teatro Stabile di Catania. Legato alla sua Sicilia e in particolare a Palermo, l’attore dal 1995 al 1997, su nomina del sindaco Leoluca Orlando progetta e dirige la manifestazione ‘Palermo di scena’. Caruso rinnova il tradizionale Festino, trasformandolo in rappresentazione teatrale, itinerante, a tutti gli effetti. Nel 2003 è protagonista di ‘Tutto per bene’ di Luigi Pirandello e nel 2004 de ‘Le Vespe di Aristofane’, al Teatro Greco di Siracusa. Nel 2009 interpreta il monologo ‘La voce dei vinti’ e, per il Teatro Stabile di Palermo, interpreta, curandone anche la regia, il monologo ‘Mi chiamo Antonio Calderone’, di Dacia Maraini, tratto dal libro di Pino Arlacchi ‘Gli uomini del disonore’.“

In tv l’ultimo successo a partire dal 2002, con Caruso protagonista della fiction ‘Carabinieri’, in onda su Canale 5. Nel 2006 in televisione ed è tra gli interpreti della miniserie della Rai Eravamo solo mille.

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“Palermo perde un concittadino straordinario, un uomo, un artista che ha contribuito alla rinascita della città, con la sua cultura, la sua ironia, la sua sagacia”. A dirlo è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, esprimendo cordoglio per la morte di Caruso. “Proprio negli anni della rinascita, dopo le terribili stragi del ’92 – aggiunge il primo cittadino – contribuì con la sua forza e le sue idee a dare speranza ai palermitani e alla città: sue furono grandi intuizioni che sono rimaste nella tradizione culturale della città, come quella di un Festino che divenisse anche momento di spettacolo e gioia, oltre che di riflessione e fede. Lascia in tutti noi un grande dolore, ma certamente anche l’orgoglio di averlo conosciuto e di aver condiviso un pezzo importante della nostra strada“.

 

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