Il 23 e 24 febbraio è andata in scena “Una casa di donne” la pièce scritta da Dacia Maraini che affronta il tema della prostituzione volontaria, al Piccolo Teatro della Città di Catania. Lo spettacolo, prodotto da Golden Show di Trieste, è diretto da Jacopo Squizzato e interpretato da Ottavia Orticello
Al Piccolo Teatro della Città di Catania con “Una casa di donne”, un monologo portato in scena dalla brillante Ottavia Orticello che riesce a non essere mai volgare o eccessiva, persino quando entra nei particolari più spinti della vita di Manila. Forte e coraggiosa come il suo alter ego, grazie alle sue doti gestisce e supera ogni imbarazzo convincendo pienamente la platea, che la ricambia con una lunga serie di applausi più che meritati.
Racconta di Manila una ragazza romana, laureata in filosofia, decide di prostituirsi in una casa condivisa con due colleghe e amiche: una casa di donne appunto. Si vende consapevolmente, sa quello che fa e rivendica la sua libertà di scegliere, decidere, desiderare. Non è l’oggetto della storia, ma il soggetto pensante. Le sue confessioni svelano le fragilità di una persona forte solamente all’apparenza, padrona di un corpo il cui unico piacere è quello provato dai clienti che lo possiedono per poche ore.
“Ma che ne potete sapere di una puttana che si è mangiata il cuore?” Dacia Maraini poetessa, scrittrice e drammaturga italiana tra le più lette al mondo porta in scena l’universo di chi sceglie la prostituzione. Un monologo che parla di donne, sesso, libertà e dolore.
Scritta negli anni d’oro dell’attivismo femminista, la pièce sradica gli stereotipi e solleva interrogativi, rileggendo, con poesia e finezza di analisi, il tema della prostituzione volontaria.
Lo sguardo di Jacopo Squizzato coglie egregiamente ogni sfumatura della protagonista, curandone l’interpretazione con attenzione e meticolosità. La sintonia con Ottavia Orticello amplifica e potenzia le qualità artistiche di questa giovane attrice, interprete dotata di grazia ed eleganza.
La prostituzione, intesa come scelta libera e cosciente, è l’espediente per parlare di temi scottanti, denunciando il perbenismo e l’ipocrisia di una società che troppo spesso giudica, sentenzia e sfrutta le fragilità e le debolezze spesso nascoste in scelte di vita rischiose e controcorrente
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