Duo Cristofaro, quando l’amore incontra la musica

Lorenzo e Fabrizio Cristofaro, con l’ultimo singolo “Meant to be” insieme alla voce tagliente di Kimberly Madriaga

copertina fb

Lorenzo e Fabrizio Cristofaro sono due giovani fratelli nati nel Catanese, i quali hanno deciso di fondare un duo musicale nel 2011. Nel 2012 si classificarono al 7° posto al concorso canoro “Sicilia Festival” e al 3° posto al concorso “Stella d’argento”. A proposito di stelle, sono avanzati brillantemente al 1° posto in classifica al concorso “Pedara Show Talent”.

È recentemente uscito il nuovo video clip “Meant to be” insieme alla talentuosa Kimberly Madriaga. Un brano sensazionale che racconta la storia d’amore tra due persone fatte per stare insieme, ma che per un motivo o per un altro, non riescono a incontrarsi.

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Come mai e quando avete avuto l’idea della nascita di questo duo?

Lorenzo: “Abbiamo iniziato da singoli, poi nel 2011 abbiamo pensato di cantare insieme, essendo fratelli, dal momento che le nostre voci insieme davano un’altra atmosfera, riscontrando un buon successo da parte del pubblico. Quindi ci siamo detti: perché non pensiamo di produrre la nostra musica, oltre allo studio che avevamo sempre fatto, ovvero il musical? Nel 2015 decidiamo di fare un pezzo sulla nostra città che amiamo tanto e che spesso non è valorizzata. Il pezzo è andato abbastanza bene già dal primo mese per quanto riguarda le visualizzazioni, riscontrando dopo il primo mese circa 10mila visualizzazioni. Poi si è bloccata, perché essendo auto-produttori, non avevamo nessuno che spingesse questo pezzo, che a mio parere è impegnativo con una bella chiave di lettura che magari non tutti riescono a capire. Nel 2016 “Tu dove sei” si è mosso bene, parla di una storia d’amore tra due persone; e poi nel 2017 “Scrivo parole”, un amore finito e, incontrando Kimberly lei scrive questo pezzo volendo che fossimo noi due ad interpretarla, perché voleva raccontare la storia tramite voci che si intrecciano tra di loro. La storia è un po’ complessa, tra due persone che non si conoscono nonostante vivano nello stesso posto, ma che il destino decide che debbano stare insieme. “Meant to be” nasce da questa situazione e significa “fatti per essere”, ossia fatti per stare insieme. Il progetto è quello di andare avanti con altri pezzi e continuare questa storia, con queste due persone che forse un giorno si incontreranno”.

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Com’è il vostro rapporto di fratellanza?

Fabrizio: “Un rapporto classico di due fratelli, che magari discutono, ma che nel lavoro riescono a trovare un punto di incontro pur avendo pensieri contrastanti”.

Il video di “Meant to be” è fresco e originale.

Lorenzo: “Ci siamo affidati come sempre a Nino Giuffrida, regista e figlio dell’attore Turi, il quale ascolta tutti i nostri pensieri, mettendoli poi in pratica nonostante alle volte questi siano contrastanti. La sua esperienza dà sempre buoni frutti“.

Musicalmente come vi definite?

Fabrizio: “Pop-rap. Lorenzo opta anche per altro, come il musical. Siamo elastici, quindi passiamo da un genere all’altro”.

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Da dove nasce la collaborazione con il duo?

Kimberly: “Io e Lorenzo stiamo insieme da tre anni. Quando ci siamo conosciuti sul palco abbiamo cominciato dal musical, durante il quale interpretavamo due giovani che dovevano innamorarsi. E alla fine è successo realmente. Da qui l’idea di iniziare qualcosa che magari ci sconvolgesse e mettere in musica. “Mean to be” rappresenta la firma della nostra storia d’amore, che è sviluppata da diversi punti di vista, congiungendo tutti, perché alle persone capita a volte di non esporsi per paura di mostrare i propri sentimenti o diverse ragioni“.

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In futuro ci sarà un seguito del video o altre collaborazioni?

Kimberly: “È tutto incerto. Le idee ci sono, ci stiamo lavorando”.

Kimberly, sappiamo che hai partecipato al talent “The voice”. Che cosa ti ha spinto poi alla collaborazione col “Duo”?

Kimberly: “Vedo il talento e la passione in entrambi e vorrei valorizzare ciò che stanno facendo. Per il genere che tratto, ovvero il pop-rap, sto avendo più occasioni all’estero, perché qui si parla del trap mentre io pratico l’extrabit. Vorrei fare strada all’estero per poi rientrare in Italia con un curriculum importante sulle spalle”.

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