Al Teatro Machiavelli di Catania il Festival del musicologo Antonio Marcellino

Premiato anche quest’anno da un notevole seguito di appassionati, il Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche continua ad imporsi per l’alto profilo che contraddistingue la rassegna guidata dal musicologo Antonio Marcellino

gemma e Arianna Art Ensemble

Premiato anche quest’anno da un notevole seguito di appassionati, il Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche continua ad imporsi per l’alto profilo che contraddistingue la rassegna guidata dal musicologo Antonio Marcellino. Lo conferma l’atteso penultimo appuntamento, dall’eloquente titolo In furore, a sancire un ideale percorso tematico circolare iniziato con il concerto inaugurale Agitatadello scorso 6 ottobre (con l’Accademia Bizantina e il contralto Delphine Galou) per concludersi ancora all’insegna di quello stile energico e lussureggiante, tutto italiano, definito già nel primo Settecento “fuoco e furia”.

Queste inesorabili e travolgenti ‘pulsazioni’ musicali si scateneranno domenica 25 novembre, nell’accogliente Teatro Machiavelli di Palazzo San Giuliano, grazie al prezioso apporto del soprano Gemma Bertagnolli che incarnerà l’italico spirito e all’Arianna Art Ensemble (che torna dopo il memorabile il concerto del 20 ottobre, Il Sacro ritrovato, in occasione del quale è stato riscoperto il compositore siciliano Antonino Reggio), dirige il maestro Paolo Rigano, che imbraccia anche l’arciliuto e la chitarra barocca. Insieme a loro, compongono il complesso Victoria Melik e Raffaele Nicoletti (violini), Giorgio Chinnici (viola), Alessandro Nasello (flauto e fagotto), Cinzia Guarino (organo e clavicembalo) e Andrea Rigano (violoncello).

L’Arianna Art Ensemble promuove la diffusione del repertorio vocale e strumentale prevalentemente sei-settecentesco, attraverso le proprie esecuzioni con strumenti d’epoca e la scelta di rifarsi alla corretta prassi esecutiva storica. L’ensemble, inoltre, è stato vincitore di prestigiose competizioni, piazzandosi tra l’altro al primo posto, nella sezione “Strumenti antichi”, della VII edizione del Premio Nazionale delle Arti, organizzato dal Ministero dell’Alta Formazione Artistica.

In programma musiche di Caldara (la Sinfonia dall’oratorio Maddalena ai piedi di Cristo), Alessandro Scarlatti (mottetto Jam sole clarior, dai Concerti Sacri opera seconda), Vivaldi (la Sinfonia in do maggiore per archi e basso continuo RV 112; il Concerto per flauto, due violini, fagotto e basso continuo in sol minoreRV 104 La NotteIn furore justissime irae, mottetto per soprano, archi e basso continuo RV 626 che dà il titolo alla serata musicale) e Bonporti (Ite molles, mottetto per soprano, archi e basso continuo, op. 3, n. 4).

Di particolar rilievo due pagine vivaldiane: il concerto da camera detto La Notte (del quale esistono altre due versioni, una per flauto e archi e l’altra per fagotto e orchestra), con la spettacolare descrizione dei “fantasmi” e del “sonno”; e il mottetto In furore justissime irae, il cui testo è la preghiera di ringraziamento del peccatore a Dio per la sua clemenza. Dall’atmosfera tempestosa e dal colore minaccioso della prima aria si perviene all’intima serenità della seconda aria, rispecchiando il testo, che afferma che il pianto si trasformerà in gioia. Nell’Alleluja conclusivo, Vivaldi instaura un insolito ed efficacissimo contrasto tra la melodia giubilante del soprano da una parte, e i colori scuri e l’andamento agitato degli archi dall’altra.

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