Aveva 94 anni, era uno dei cantanti in lingua francese più famosi di sempre, ma aveva anche avuto molto a che fare con l’Italia
Charles Aznavour, uno dei più amati cantanti francesi, è morto all’età di 94 anni. Era stato scoperto da Edith Piaf nel dopoguerra ed era stato insignito anche della Legione d’Onore. La cantante lo porta in tournee in giro per la Francia e poi gli fa fare il grande salto negli Stati Uniti. Pian piano Aznavour comincia a ritagliarsi il ruolo di cantautore.
In settant’anni di carriera ha scritto oltre 1.300 canzoni e venduto più di 300 milioni di dischi e il fatto che cantasse in sette lingue gli consentì di esibirsi in tutto il mondo divenendo ovunque famosissimo.
Tra le sue canzoni più famose, La Mère (La mamma), She (Tous les visages de l’amour), La Boheme, L’Istrione.
La consacrazione mondiale arriva però nel 1956 all’Olympia di Parigi con Sur ma vie. È subito un successo che fa il giro del mondo. Con questa canzone Aznavour entra di diritto nella storia degli chansonnier d’oltralpe. Nella vita privata è stato un marito e un nono felice. 47 anni fa sposò la sua Ulla. Gli ultimi anni della sua vita li ha passati sulle rive del Lago Lemano a Saint-Sulpice. Infine va ricordata la sua battaglia per la causa Armena con una attività diplomatica instancabile che lo ha portato a rivestire il ruolo di ambasciatore dell’Armenia in Svizzera.
Gli anni settanta si aprirono con una polemica sul suo esilio fiscale in Svizzera. In questo periodo l’artista intensificò le sue apparizioni sul mercato italiano, riproponendo in versione italiana anche alcuni suoi vecchi “cavalli di battaglia”.
La maggior parte delle canzoni di Aznavour parlano d’amore e nella sua lunga carriera ne ha scritte oltre 1000. Il fatto che cantasse in sette lingue (francese, inglese, italiano, napoletano, spagnolo, tedesco e russo) gli ha consentito di esibirsi in tutto il mondo divenendo ovunque famosissimo. Ha cantato alla Carnegie Hall e in tutti i maggiori teatri, duettando con star internazionali come Nana Mouskouri, Liza Minnelli, Sumiva Moreno, Compay Segundo, Céline Dion e, in Italia, con Mia Martini, Milva e Laura Pausini. Iva Zanicchi è sola cantante italiana con la quale ha collaborato a un LP intero Caro Aznavour nel 1971 e presentato insieme a Senza Rete.
Nel 1989, scrive il testo di Pour toi Armenie, (musica di Georges Garvarentz), (For you Armenia versione americana), canzone incisa in 45 giri, a scopo umanitario per i bambini Armeni.
Molti interpreti della musica leggera italiana hanno inciso alcune sue canzoni; i primi furono Gino Paoli (Devi sapere, versione italiana di Il faut savoir) e Domenico Modugno (La mamma, inserita dal cantautore pugliese nel suo sedicesimo album Modugno, del 1964). Successivamente Ornella Vanoni (La boheme, incisa nel 1968 nell’album Ai miei amici cantautori, Après l’amour, L’amore è come un giorno, incisa nel 1970 nel suo LP Ah! L’amore l’amore, quante cose fa fare l’amore!), Iva Zanicchi (che all’Artista ha dedicato nel 1971 un intero album, Caro Aznavour), Mina (Ed io tra di voi, incisa nel 1970 in Quando tu mi spiavi in cima a un batticuore), Gigliola Cinquetti (La boheme), Gipo Farassino (Porta Pila, versione di La boheme con testo in piemontese), Mia Martini, Enrico Ruggeri (A mia moglie), Renato Zero (L’istrione, incisa nel 2000 nel suo album Tutti gli Zeri del mondo), Franco Battiato (Ed io tra di voi, incisa nel 1999 in Fleurs), Massimo Ranieri (L’istrione, incisa nel 2006 in Canto perché non so nuotare… da 40 anni e Gilda Giuliani (Quel che non si fa più, incisa nel 1996 nel suo album Serena).
Nella saga “Mobile Suit Gundam” il nome del personaggio Char Aznable è chiaramente ispirato al nome di Charles Aznavour.