15 marzo, “Giornata Nazionale contro i disturbi alimentari”

Giornata del fiocchetto lilla per combattere i disturbi alimentari. Manifestazioni in tutta Italia per sensibilizzare e per cercare di instaurare un rapporto migliore con il cibo

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Oggi 15 marzo, si celebra la giornata contro i disturbi del comportamento alimentare. Il fenomeno è molto in crescita specialmente negli ultimi anni ed è generalmente diffuso tra gli adolescenti di sesso femminile (95,9%), con una percentuale più alta rispetto a quelli di sesso maschile.

I disturbi alimentari sono di natura psichiatrica, ma spesso sono associati anche ad altre patologie come l‘ansia, la depressione, la dipendenza d’alcol e molti altri. Essi sono fortemente invalidanti, perché compromettono la qualità della vita incidendo in maniera negativa sull’organismo, causando attacchi di cuore, problemi ormonali, insufficienze renali e altre patologie gravi.

Quelli più diffusi, sono l’anoressia, la bulimia e l’obesità, quest’ultima diffusissima nei Paesi occidentali ed USA. L‘anoressia è una malattia che provoca eccessiva magrezza e ossessione di perdere sempre più peso, innescando così un circolo vizioso come il conteggio delle calorie di ciascun cibo che si ingerisce. La bulimia è un disordine alimentare che porta l’individuo a mangiare eccessivamente autoprovocandosi il vomito subito dopo, per prevenire un possibile aumento del peso. L’obesità è una condizione nella quale il grasso corporeo, è in quantità eccessiva rispetto ad altri parametri della normale composizione corporea. I dati ISTAT ci comunicano che la popolazione italiana obesa è attualmente del 34,2%, compresi bambini. Se non trattata, l’obesità, può provocare problemi cardiocircolatori, diabete, problemi ormonali e addirittura la morte.

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I sintomi che riguardano i disturbi alimentari in genere, sono inizialmente di lieve entità, ma se non si interviene in tempo, aumenta la gravità e risulta sempre e più difficile poterne uscire anche se non impossibile. Attualmente le strutture attrezzate in Italia, sono ancora poche, ma sono distribuite in molte regioni italiane. Il trattamento più efficace per combattere questi disordini, è la terapia cognitivo-comportamentale, abbinata ad una possibile terapia farmacologica, consigliata dallo psichiatra.

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