Wall of Dolls 2018: iniziativa contro la violenza sulle donne portata avanti da Jo Squillo

Wall of Dolls 2018, un’iniziativa contro la violenza sulle donne portata avanti da Jo squillo. La stilista pratese Cinzi Diddi ricorda Elisa Amato: una bambola per non dimenticare

CINZIA-DIDDI

Wall of Dolls 2018 Un’iniziativa contro la violenza sulle donne portata avanti da Jo Squillo, cosa ne pensa?

“IO SONO CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA. IO SONO ASSOLUTAMENTE CONTRO LA VIOLENZA.

La violenza non è mai giustificata né come mezzo per ottenere né come mezzo per sostenere le proprie convinzioni.

La  non violenza  è l’arma dei forti.

Sono decisa a lottare contro chiunque sostenga e invochi la “guerra”armata del luminoso potere dello spirito, impegnandomi energicamente per portare avanti la causa di una pace vera.

 La parola missione in giapponese significa “muovere la vita” in termini più colloquiali vuol dire “fare azioni”.

Trovo lodevole e meritevole di grande rispetto chiunque decida di intraprendere, attraverso azioni concrete, delle battaglie che si trasformano in veri e propri impegni sociali costanti.Sicuramente da apprezzare piu di chi sta semplicemente a guardare senza prendere posizioni nette.

Di grande valore quindi  l’impegno di Jo Squillo, giornalista di moda, cantautrice e conduttrice televisiva, contro il femminicidio e dedicato ad Alessandra Appiano.

A Prato, qualche settimana fa, si è consumato l’ennesimo efferato delitto.

È morta una giovane donna ,Elisa Amato ,per mano di colui che diceva di amarla.

Conoscevo questa ragazza ! Conoscevo i genitori! Erano tanti anni che non la vedevo, ho durato fatica a riconoscerla sui giornali! La notizia mi ha sconvolto e  colgo l’occasione per dire alla famiglia che sono loro vicino in questo momento di profondo dolore.

Cos’ è il femminicidio?

“Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte” 

Di notevole allarme sociale è il fenomeno, che sembra essere in crescita ,indice della persistente situazione di vulnerabilità della donna e di una tendenza a risolvere la crisi dei rapporti interpersonali attraverso la violenza”.

Il Muro delle bambole, cosa ne pensa e come parteciperà?

“Riprendendo una tradizione indiana per cui ogni volta che una donna subisce violenza una bambola viene affissa su ogni porta anche quest’ anno appuntamento in  Via de Amicis 2 a Milano ,col Muro delle bambole per ricordare a tutti che il femminicidio è un crimine contro l’umanità e che la mentalità deve cambiare.

Tutto questo accadrà, oggi 15 giugno alle ore 17, primo giorno delle sfilate per la moda maschile di Milano Moda Uomo.

Nel primo giorno della settimana della moda a Milano,dedicata all’uomo,le donne delle Associazioni, Artiste, Avvocati, Medici, Poetesse, Scrittrici, Stiliste, si ritrovano al Muro delle Bambole di Via De Amicis 2 per sollecitare il mondo della moda nel contribuire a creare  uomini veri, belli fuori, ma anche dentro. 

Si tratta di un semplice ma fondamentale gesto, quello di portare una bambola, che poi verrà appesa sul Muro in Via de Amicis e che sarà un simbolo importante contro la VIOLENZA. La bambola sarà protagonista muta ma al tempo stesso urlante di giustizia ed educazione al rispetto di tutte le donne. 

Io personalmente prenderò parte e urlerò il mio totale disgusto verso la violenza e tutti i comportamenti disfunzionali,donando una bambola da me realizzata per ricordare Elisa Amato”.

Può descriverci la bambola?

“Ho scelto la stessa tonalità di rosa sia per l’abito, che per il colore della pelle ,quasi a voler dire che la donna davanti alla forza maschile è priva di protezione, quasi nuda.

Il velo nero ,ricoperto di piccoli fiori, rappresenta il lutto interiore per le violenze subite ma al tempo stesso la dignità e il contegno.

L’abito prezioso  è l’unica traccia di femminilità che rimane dopo la violenza, che nella maggior parte dei casi e nella migliore delle ipotesi, sfigura il corpo, il volto e l’anima della vittima.

Premettendo che nella maggior parte dei casi questi delitti sono volontari e premeditati, ritengo che sia necessario avere una filosofia della vita e della dignità della vita da implementare nel quotidiano vivere, perché altrimenti uno si comporta in maniera barbara  anche senza esserne consapevole.  Noi siamo tutti esseri umani che, attraverso qualche legame mistico, siamo nati per condividere lo stesso limitato periodo su questo pianeta, una piccola oasi verde nella vastità dell’universo in cui abbiamo il dovere morale di viverci convivendo pacificamente.

Il mio messaggio è chiaro: BASTA VIOLENZA”.             

                                                                                           

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