Marina Militare: neutralizzati 72 pericolosi ordigni e proiettili

Gli interventi di bonifica sono stati condotti nelle acque di Porticello (PA), Cassibile (SR), e Gela (CL) per la garantirne la balneabilità e la navigazione a favore della collettività

downloadDal 30 marzo al 5 aprile 2018 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Augusta (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno condotto tre interventi di bonifica nelle acque di Porticello (PA), Cassibile (SR) e Gela (CL), finalizzati a rimuovere 72 pericolosi Ordigni Esplosivi e 500 proiettili di piccolo calibro.

Gli ordigni esplosivi, rinvenuti a poche decine di metri dalla costa, a una profondità inferiore ai 10 metri, sono stati segnalati da subacquei che stavano svolgendo immersioni sportive in apnea e che ne hanno comunicato immediatamente il ritrovamento alle competenti autorità, visto il potenziale pericolo per la pubblica incolumità. A seguito della segnalazione le Prefetture di Palermo, Siracusa e Caltanissetta hanno disposto e coordinato gli interventi di bonifica d’urgenza che sono stati condotti dal Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare.

Condurre queste operazioni ci rende sempre orgogliosi e soddisfatti del nostro servizio a favore della collettività”, ha dichiarato il Comandante del Nucleo SDAI di Augusta, Tenente di Vascello Marco Presti. “i subacquei, che durante le loro immersioni hanno individuato solo un presunto ordigno per sito, ci hanno permesso di neutralizzare una bomba di profondità ed un proiettile di grosso calibro a Porticello,  37 proiettili di grosso e medio calibro, 14 bombe a mano, 13 bombe da mortaio, 6 spolette e 500 munizioni per armi portatili a Cassibile ed un proiettile di medio calibro a Gela. In 3 giorni di operazioni subacquee abbiamo rimosso e distrutto  ordigni esplosivi e munizioni per armi portatili che contenevano in totale circa 170 Kg di esplosivo, attuando le consolidate tecniche tese a preservare l’ecosistema marino”.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità, svolti anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.

Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2018 ne hanno già neutralizzati 1.647 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 9.575 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.

Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze. 

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