Sant’Agata di Militello: truffa all’Agea. Sequestrati beni per 118 mila euro

GUARDIA DI FINANZA. Sant’Agata di Militello: Truffa all’AGEA.
Eseguita Ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari e
sequestrati beni per un valore di 118.000 euro.

I finanzieri della Tenenza di Sant’Agata di Militello, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari ed un decreto di sequestro di beni fino a concorrenza del valore di 118.000 euro, nei confronti del titolare di
un’azienda agricola di Tortorici.

18218_Foto 06marzo2018I controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle hanno avuto origine dall’esame di alcune segnalazioni inviate dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, che riguardavano aziende agricole beneficiarie di finanziamenti comunitari operanti nella zona nebroidea.
In particolare, l’attenzione degli investigatori si è focalizzata sui documenti di un’azienda che presentavano alcune anomalie. Nello specifico, i contratti d’affitto di alcuni terreni contenevano dati anagrafici e firme di proprietari che risultavano deceduti in date antecedenti alla stipula (alcuni anche da oltre un decennio). Le domande per gli aiuti erano state presentate attraverso un centro di assistenza agricola di Cesarò (Me).
I finanzieri santagatesi, nel corso delle indagini, hanno potuto rilevare l’utilizzazione di
elementi falsi in diverse richieste di concessione di contributi pubblici, inoltrate all’AG.E.A.,l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, in un arco temporale tra il 2011 e il 2015. Inoltre, l’attenta analisi dei dati riportati nelle istanze ha permesso di constatare che la condotta fraudolenta era stata reiterata anche per le annualità 2016 e 2017 con la percezione di ulteriori contributi. Il titolare dell’azienda agricola, è stato denunciato alla competente autorità giudiziaria per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reato che prevede la reclusione fino a sei anni.
Al termine delle investigazioni il G.I.P. del Tribunale di Messina, ritenendo sussistenti i
presupposti analiticamente rappresentati dalla locale Procura della Repubblica, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari ed il sequestro preventivo delle somme presenti suiconti correnti e degli immobili, riconducibili al titolare dell’azienda agricola, sino alla concorrenza dell’importo indebitamente percepito pari a circa 120 mila euro.

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