Turbativa d’asta e corruzione in manette il sindaco di Acireale

Scattano le manette per il primo cittadino di Acireale Roberto Barbagallo accusato di corruzione durante la campagna elettorale con la quale ha spinto due piccoli imprenditori locali con l’ausilio di un Luogotenente della Polizia Locale Nicolò Urso.

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Scattano le manette per il primo cittadino di Acireale Roberto Barbagallo accusato di corruzione durante la campagna elettorale con la quale ha spinto due piccoli imprenditori locali con l’ausilio di un Luogotenente della Polizia Locale Nicolò Urso. L’operazione denominata “Sibilla” iniziata nel 2017 da parte della Guardia di Finanza di Acireale sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria ha portato alla luce 4 episodi di corruzione e turbativa d’asta nella gestione della cosa pubblica. Specificatamente il sindaco Barbagallo ha disposto al Luogotenente Urso controlli amministrativi nei confronti di imprenditori accesi con lo scopo di indurli per evitare sanzioni ad incontrarlo. Barbagallo gli avrebbe chiesto sostegno elettorale “(trad.: mi serve una cosa elettorale) dui gemellini….’ca cianu ‘u camiun posteggiato a via …” (trad: i due gemellini che hanno il camion posteggiato alla via ….); ci po iri pì ‘mpocu spagnarici…(trad: ci puoi andare per farli spaventare)… accussì mi venunu a ciccari ..(trad: così mi vengono a cercare). In seguito alle indagini il Gip ha disposto la carcerazione immediata del sindaco Barbagallo nonché agli arresti domiciliari per il funzionario di polizia compiacente.

Altro episodio contestato riguarda la realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale di Acireale, opera pubblica affidata alla ATI (Associazione Temporanea di Imprese) San Sebastiano s.r.l., con sede a Ravenna. Durante la fase terminale dei lavori, il Responsabile della Protezione civile del Comune di Acireale, Salvatore DI STEFANO, ha curato il collaudo dell’opera, attestando che l’intervento era stato eseguito a regola d’arte. Tuttavia, nella certificazione redatta dal citato dirigente, sono state indicate operazioni di verifica strutturale presso il cimitero in realtà mai effettuate: anzi, dalle indagini è emerso che i quattro verbali di sopralluogo sono tutti stati predisposti nel momento finale della stesura del collaudo dal referente in lo code l’impresa costruttrice, Salvatore LEONARDI, con l’ausilio del consulente tecnico dell’impresa stessa, Angelo LA SPINA.

È proprio Di Stefano che, sugli accordi con LEONARDI, afferma: “già ce l’ho tutto impostato…dobbiamo aggiungere almeno tre quattro verbali di sopralluogo… li sta preparando perché io non so le date..li sta preparando lui”. Per il collaudo, il funzionario pubblico ha fatturato alla società 6.600 € a titolo di “compenso professionale”, sebbene la legge preveda che al collaudatore sia corrisposta solo una indennità in busta paga, proprio al fine di evitare inopportuni contatti con il privato. La somma ricevuta è stata dunque qualificata come “tangente” per la buona riuscita delle operazioni di verifica. Condividendo l’ipotesi formulata da questa Procura, il GIP ha ordinato la traduzione in carcere del citato Dirigente pubblico, Salvatore DI STEFANO, e del referente dell’ATI, Salvatore LEONARDI, nonché la misura degli arresti domiciliari per il consulente tecnico Angelo LA SPINA. Infine, le indagini hanno avuto ad oggetto alcuni incarichi professionali relativi alla progettazione di impianti sportivi affidati illecitamente dai Comuni di Acireale (CT) e Malvagna (ME) al consulente locale del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), Anna Maria SAPIENZA, e ad un ingegnere catanese, Ferdinando GARILLI, sottoposti l’una a custodia cautelare in carcere, l’altro agli arresti domiciliari.

Maria Sapienza insieme al comitato ricopre un ruolo istituzionale per la Sicilia Orientale che intendono richiedere erogazioni pubbliche in ambito sportivo. Il funzionaria Acese in pratica esprime un parere tecnico sulle proposte che le vengono presentate per poi inoltrarle al comitato che a sede a Roma cha ha l’ultima parola in merito al finanziamento. Tra le proposte del 2017 che sono state validate figurano anche quelle relative alla riqualificazione della pista di atletica del Centro Sportivo Tupparello di Acireale e del campo di calcio di Malvagna in provincia di Messina. In entrambi i casi il funzionario Maria Sapienza in cambio di parere favorevole ha ottenuto per il collega Ferdinando Garilli e per sé, l’incarico di redigere il progetto di questi impianti sportivi retribuito con un compenso di 5000 è 14.300 per lei, attribuito con una finta gara al massimo ribasso.

Per risultare in regola con le prescrizioni dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) i dirigenti tecnici del comune di Acireale e di Malvagna hanno finto, una ricerca di mercato inviando richiesta di offerta oltre al vincitore già prestabilito, due professionisti di fiducia.

Nella gestione degli affidamenti, la SAPIENZA ha invero agito da vero proprio organo decisorio, come si evince dalle parole rivolte a GARILLI: “Lo vuoi un incarico per un progetto esecutivo di una pista di atletica leggera? Cinquemila euro?”. Nel caso di Malvagna (ME), per garantire al collega un compenso anche nell’ambito di quel progetto, ha ottenuto dal dirigente dell’Ufficio Tecnico la previsione di un ruolo ad hoc da affidargli, quello di Assistente al RUP (Responsabile Unico del Procedimento)che, per legge, dovrebbe essere nominato solo in caso di carenza di organico della stazione appaltante; al dubbio se le somme siano o meno previste nei capitoli di spesa del progetto, ha poi insistito: “no, per l’assistenza al rup no, però li possiamo trovare nelle somme a disposizione, duemila euro i truvamu”. Peraltro, i predetti (SAPIENZA e GARILLI) hanno usato assoluta sufficienza nelle previsioni di spesa del denaro pubblico anche nella redazione successiva dei citati progetti, suscitando 3 la perplessità di chi, presso il CONI, era preposto a corrispondere il finanziamento: “fai conto la membrana del rifacimento della pista non mi può costare tre volte quello che io pago da un’altra parte quindi io vi invito a rivedere questi prezzi.

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