I segreti della “Pala d’Altare” nella chiesa dell’ex Convento a Belpasso

Una approfondita e interessante “conversazione” intorno ai segreti e alle curiosità della “Pala d’Altare”, spettacolare opera ottocentesca che si trova nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, nota pure come “dell’ex Convento” di Belpasso, è stata proposta sabato sera a cura di Alfio Di Mauro, medico e cultore di storia dell’arte.

Pala eCorale

Una approfondita e interessante “conversazione” intorno ai segreti e alle curiosità della “Pala d’Altare”, spettacolare opera ottocentesca che si trova nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, nota pure come “dell’ex Convento” di Belpasso, è stata proposta sabato sera a cura di Alfio Di Mauro, medico e cultore di storia dell’arte. Ad intervenire anche padre Alfio Nicoloso, dei Frati minori cappuccini. L’iniziativa si è svolta all’interno della chiesa stessa che ospita l’opera, accanto al Palazzo municipale, e rientra nel programma di manifestazioni del “Dicembre al Bufali” promosso dalla Fondazione Margherita Bufali Onlus. L’organizzazione è stata sostenuta anche dalla Pro Loco e dal Circolo Cittadino Santa Lucia e ha avuto il patrocinio del Comune di Belpasso, presente attraverso il vice sindaco Tony Di Mauro.

La “Pala” che svetta imponente sull’altare centrale, è opera del pittore Giuseppe Zacco, catanese nato nel 1786, che operò soprattutto nella Sicilia orientale, specializzandosi in temi religiosi. “Questa Pala, realizzata nel 1805 – ha spiegato Di Mauro – è un’opera giovane, di un pittore quasi ventenne, ma è una delle sue più felici realizzazioni, per l’armonia dell’insieme, per la particolare sensibilità coloristica, la grande luminosità e l’intensità dei colori, elementi che si rifanno ai moduli manieristici siciliani”. Di Mauro ha poi illustrato gli elementi che compongono il quadro: la Madonna con Gesù Bambino, in gloria con un coro di angeli, e intorno San Francesco (d’obbligo nelle chiese francescane), Santa Lucia (patrona di Belpasso) che riceve la palma del martirio dal bambin Gesù, San Bonaventura da Bagnoregio e Santa Chiara.

Pala1

Padre Alfio Nicoloso, che tra l’altro è un belpassese, ha sviluppato una riflessione sulla teologia dei dipinti, partendo dall’evoluzione dell’Ordine francescano per poi passare ai personaggi del quadro, ai segni iconografici e distintivi dei santi raffigurati, fino all’ascesa, al culmine, nella figura che sovrastante del Dio onnipotente che tiene nelle mani il mondo e lo scettro. Dopo il suo intervento, la corale polifonica “Canticum vitae” diretta dal maestro Salvatore Signorello ha intrattenuto i presenti con due brani, “Prayer of St. Francis” e la “Cabaletta” dedicata a Santa Lucia.

“Quello di stasera è un confronto – ha evidenziato Vito Sapienza, presidente della Fondazione Bufali – che ci scuote dall’indifferenza e ci introduce nel clima francescano, cui questa città deve molto. I francescani a Belpasso hanno lasciato un grande segno ed era doveroso omaggiare le preziose testimonianze artistiche che ci hanno consegnato e che possono continuare a vivere attraverso la conoscenza, proprio come abbiamo voluto fare stasera”.  

a Cognita Design production
Torna in alto