Mostra a Palazzo Manganelli dal 16 dicembre

La Sicilia in prima linea con “FABER – IL FABBRICANTE DI IDEE”, evento giunto alla sua 7’ edizione, ideato dalla docente Anna Petino e dall’imprenditrice Giulia Velis.

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La Sicilia in prima linea con “FABER – IL FABBRICANTE DI IDEE”, evento giunto alla sua 7’ edizione, ideato dalla docente Anna Petino e dall’imprenditrice Giulia Velis.

Questa edizione si terrà nei giorni 16 e 17 dicembre, dalle 10.00 alle 22.00 presso lo storico Palazzo Manganelli, ed ospiterà 40 espositori provenienti da tutta la Sicilia, che presenteranno le loro creazioni tra le splendide sale del piano nobile del Palazzo, occasione irripetibile poiché il palazzo non è aperto, normalmente, al pubblico.

Dopo il grande successo legato all’apertura del Museo, dedicato a Chinnici, a Merì (ME) – città natia dell’artista –, quest’anno al Palazzo Manganelli, per gli appassionati di arte, sarà presente il Maestro Lorenzo Chinnici, con i suoi dipinti più celebri che rappresentano l’operosità del lavoro manuale, raccontando la fatica dei mestieri artigianali con grande slancio poetico.

Così l’antico e aristocratico Palazzo Manganelli, che dal XX secolo appartiene agli eredi dei Principi Borghese di Roma, sarà lo scenario per le opere di Chinnici che dialogheranno simbolicamente con le eccellenze artigianali, made in Sicily.

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“Qui ed ora si racconta la fatica del tempo che scorre e solca lo sforzo di una tensione e di un pensiero creatore. Creare in fondo è ciò che rende una donna e un uomo più vivi e consapevoli delle loro potenzialità e del loro essere-nel-mondo.

Si dice che il “cervello è più grande del cielo” poiché la fonte dell’immagine è nella mente da cui parte lo stimolo verso gli arti che plasmano, creano, toccano e danno forma agli oggetti del tempo.

I personaggi della pittura di Lorenzo Chinnici sono animati dal lavoro manuale, dall’essere presenti attraverso la loro operosità. Non c’è pigrizia, non c’è staticità fin dalla dimensione spaziale che fa tendere i loro muscoli, allungando la percezione dello spazio pittorico.

Così lo sguardo dell’osservatore è chiamato a riflettere e a poggiarsi sulle ombre e sulla luce di corpi intenti in attività differenti, sullo sfondo di una Sicilia presentata come una entità dell’animo, un simbolico macrocosmo che unisce i desideri e i respiri della gente.

Il senso della fatica è correlato all’esistenza stessa, nell’immaginario di Chinnici, in quel lavoro manuale e artigianale che vuole onorare, raccontare e immortalare”.

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