Fulvio Frisone reclama i suoi diritti in conferenza stampa e interrompe lo sciopero della fame durato 9 giorni
Il 4 dicembre Fulvio Frisone, eccellenza nel campo della fisica nucleare, interrompe lo sciopero della fame, il suo stato di salute è in difficoltà, aggravato anche dalla sua patologia congenita di tetraparesi spastica distonica. Ad annunciarlo, lo scienziato durante la conferenza stampa svoltasi sabato 2 dicembre allo Sheraton, coordinata dal prof. Pino Pesce, relatori l’avv. Claudia Barcellona, e la signora Lucia Colletta madre di Frisone.
Il dott. Frisone è destinatario di un progetto di intervento personale ex Legge regionale n.5/05,che prevede lo stanziamento annuale di un contributo per garantirgli assistenza 24h al giorno e per ragioni di studio e ricerca. Negli anni sono stati stanziati sempre meno fondi, aggravando la sua situazione economica impedendogli di partecipare a molte conferenze e 18 convegni mondiali, ed è venuta meno la garanzia per l’assistenza nelle ore notturne, durante le quali rimane solo con la madre ottantasettenne, anche lei bisognosa di assistenza.
Le somme stanziate per il 2017 non sono state neanche parzialmente erogate, con gravissimo danno in capo allo scienziato che, sfinito, ha intrapreso lo sciopero della fame, protrattosi per 9 giorni, nel totale silenzio delle autorità, ad eccezione del deputato siciliano on. Tonino Moscatt.
«Si esige chiarezza sullo stato della pratica – afferma l’avv. Barcellona -, sul dove si trovino le somme stanziate e del perché non siano ancora state erogate. Superata l’emergenza, ci attiveremo per verificare se esistono i presupposti per evitare che il calvario si ripresenti di anno in anno e per ottenere un importo sufficiente a garantirgli l’assistenza notturna e assicurare continuità alla sua attività di ricerca scientifica. Qualora dovesse, invece, perdurare lo stato di fatto, Fulvio è intenzionato a riprendere lo sciopero, e con lui tanti altri, me compresa».
Un accorato appello di solidarietà a Fulvio Frisone e un appello alla governance politica affinché si attivi al ripristino delle somme dovute.
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