Al Teatro Ambasciatori “Non ti pago” commedia di Eduardo De Filippo

Domenica 3 dicembre, alle ore 18, al Teatro Ambasciatori l’associazione artistica e culturale “Luci della ribalta “ di cui è Presidente Salvo Fazio presenta una chicca da non perdere: “Non ti pago “ commedia di Eduardo De Filippo per la regia di Giacomo Famoso 

Non ti pago Locandina

Domenica 3 dicembre, alle ore 18, al Teatro Ambasciatori l’associazione artistica e culturale “Luci della ribalta “ di cui è Presidente Salvo Fazio presenta una chicca da non perdere: “Non ti pago“ commedia di Eduardo De Filippo per la regia di Giacomo Famoso che con scrupolo e attenzione ha ridotto in due, i tre atti originari dando vita ad una messa in scena piacevole che niente toglie alla grandezza dell’originale.

Scritta nel 1940, fu rappresentata al Teatro Quirino di Roma e interpretata da Eduardo e Peppino De Filippo. Il successo fu talmente grande che nel 1943 fu realizzata una versione cinematografica per la regia di Carlo Ludovico Bragaglia e nel 1964 ne fu tratta una versione televisiva che la fece conoscere e apprezzare in tutt’Italia.

Così rinunciando quasi in toto al dialetto e avvalendosi di un italiano regionale tutti hanno potuto applaudire al genio di Eduardo al di fuori dell’ambiente napoletano. Anche Giacomo Famoso ha voluto ricreare “la magia del teatro di Eduardo” con qualche intromissione sicula di provata e irresistibile comicità, dando vita ad una messa scena Brillante, ironica e farsesca e piu che mai attuale, perché mostra quanto siano radicate le superstizioni, la credulità, l’ignoranza, le credenze popolari.

Infatti punta i riflettori sull’atavico gioco del lotto, da sempre l’occasione fortunata che capita una volta nella vita e che la cambia in modo determinante portandoti dalle stalle alle stelle. Un qualunque sogno o evento della vita o casualità se smorfiati possono essere giocati. Ma se poi a dare i l numero vincente sono i defunti ben venga Morfeo (dio greco del sonno e del sogno) da cui deriva la parola smorfia. Un altro elemento dunque viene ad aggiungersi per rendere più comprensibile questa commedia è il rapporto tra vivi e morti regolato dalla smorfia. Sono proprio i nostri cari estinti che se vogliono ci vengono a trovare dormiamo e in sogno ci suggeriscono i numeri fortunati da giocare assolutamente, perché ci faranno diventare ricchi.

Non a caso “Non ti pago” è stata definita “commedia del surreale e del sogno“ perché  a volte sfiora i limiti del surreale e della follia. Lo si evince dal protagonista Don Ferdinando Quagliolo interpretato da Giacomo Famoso che come si vedrà riesce a mantenerne la natura di personaggio pirandelliano, ambiguo, quasi folle che vive in bilico tra sogno e realtà.

Ecco la trama avvincente che lascia fino alla fine il pubblico col fiato sospeso e lo coinvolge nella magica atmosfera del teatro e nelle situazioni che il genio di Eduardo riesce a combinare come tanti tasselli che uniti insieme formano un grande puzzle perfetto in cui si barcamena un mondo fatto di uomini, ciascuno con  pregi e difetti. La storia ha come protagonista Don Ferdinando Quagliolo tenutario di un banco del lotto che vorrebbe tanto realizzare il suo sogno: vincere un terno. Nonostante i consigli del suo aiutante Peppino (Pino Squillaci) che gli suggerisce le varie combinazioni numeriche da giocare fallisce sempre. Invece Mario Bertolini ( Salvo Lorenzini ) suo impiegato e fidanzato della figlia Stella (Veronica Capeto) interpretando i sogni vince ogni settimana.

Ma addirittura un giorno vince una ricchissima quaterna grazie ai numeri 1-2-3-4 che gli sono stati dettati in sogno dal defunto padre di Don Ferdinando che appresa questa notizia va su tutte le furie. Infatti l’uomo reclama “il diritto di vincita” dal momento che sarebbe stato suo padre a fornire i numeri vincenti e che sicuramente non ricordando il nuovo indirizzo del figlio sarebbe erroneamente andato nella vecchia casa dei Quagliolo e commesso un errore di persona scambiando Bertolini (che dormiva nella stanza che una volta era di Don Ferdinando) per il figlio. Ma non finisce qui l’esasperazione è tanta che Don Ferdinando ruba il biglietto vincente a Bartolini gridandogli : “Non ti pago”! Alla moglie Concetta ( Agata Montagnini) che lo accusa di essere invidioso risponde: “Non è invidia, ma “sete di giustizia”e  per legalizzare questo suo diritto si rivolge persino all’avvocato Sturniolo ( Emanuele Trapani) e al parroco Don Raffaele ( Enrico Pappalardo) e pensa pure di citare in giudizio il defunto padre. Ma dopo una serie di gag esilaranti e dispute surreali Don Ferdinando è costretto a capitolare e a restituire il biglietto, ma non prima di avere lanciato alcune maledizioni contro Bertolini per impedirgli di riscuotere la somma vincente, rivolgendosi all’anima del padre defunto che esaudisce alla lettera le richieste del figlio.

Le esaudisce così bene che Il povero Bertolini ne vede di tutti i colori, di cotte e di crude che lo spingono a rinunciare al biglietto vincente e a consegnarlo a Don Ferdinando. Ma la storia non finisce qui… non vogliamo svelare l’epilogo, sarà il pubblico a scoprirlo dopo questa cavalcata eduardiana. Nel cast oltre ai già citati  vedremo  attori di altrettanta riconosciuta e apprezzata professionalità: Adele Ferlito ( nei panni della cameriera Margherita), Nuccia Pulvirenti ( la zia Erminia), Giuseppe Scuderi ( Don Carmelo), Francesco Fichera, giovane promessa proveniente dal teatro Brancati ( nei panni di Luigi Fungillo) e Grazia Piccinini, giovanissima artista di strada nei panni di Vittoria Fungidda. Le bellissime scene sono di Franco Sardo, i costumi della sartoria Marino, trucco e parrucco di Stili e dintorni, luci e Fonica di G.Coco, Fotografia di Giusi Barbiero, riprese e video di Gaetano Vallone.

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