Sociologo catanese in Guinea durante colpo di stato

Presentato il nuovo libro di Carlo Condarelli “Ritmi e connessioni”(ed. Prova d’autore , 90.pp) a Palazzo della Cultura durante il Sabir Fest catanese.

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Un saggio sulla poliritmia dell’Africa occidentale. Questo, a sommi capi, l’argomento del nuovo libro di Carlo Condorelli, musicoterapeuta e sociologo.

Il testo si muove con un’analisi qualitativa che traccia mappe sociali e culturali dei ritmi e la loro funzione. Insomma, un lavoro antropologico della durata di vent’anni su questo tipo di repertorio musicale e sulle culture di appartenenza.

Un precorso, questo del testo, che si snoda in tre parti. La prima viene dallo scrittore definita “quasi filosofica” e che tratta il tema dell’antropologia e del senso del tempo.

La seconda parte è in salsa antropologica con ricerca sul campo sulle culture di appartenenza e la terza con un taglio musico-terapico, descrivendo gli effetti positivi sul piano neuro psicologico e neuro fisiologico della pratica ritmica sulle persone.

Il tutto, studiato attraverso missioni sul campo e, appunto, ricerca partecipante.

Si, perché lo scrittore è anche un sociologo e ha filmato documentari in loco sui riti di passaggio delle donne della Repubblica di Guinea.

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E tutto questo durante il colpo di stato del 2005, durante il quale Condarelli si è trovato costretto a fuggire dalla capitale e rifugiarsi in un villaggio dove.

Un evento, questo che ricorda l’autore, “affascinante perché mi sono rifugiato in un villaggio dove mi sono nascosto finché non si sarebbero calmate le acque”.

“Durante la mia fuga- continua- ho potuto studiare la musica del luogo per poi fare rientro in capitale dopo 3 settimane”.

Cosa pensi dello ius soli e cosa ci possono regalare queste popolazioni che Continuano ad arrivare attraverso i flussi migratori dall’Africa?

“Noi siciliani siamo da sempre stati al centro dell’incrocio di culture diverse e questo rapporto tra siciliani e immigrati può essere paragonato a quello che c’era tra greci e romani: alla fine- spiega– è vero che i romani hanno conquistato i greci, ma anche i greci hanno conquistato i romani.”

E continua l’autore:-“ Quello che noi riceviamo dall’Africa, è un continuo flusso di conoscenze caleidoscopiche fortemente evolutive”.

Due esempi di arricchimento? “La musica e l’urbanizzazione, che sono entrambe molto diverse dalle nostre”.

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