A Zafferana Etnea è nato il “Centro ascolto per le donne vittime di violenza”

A Zafferana Etnea è nato il “Centro d’ascolto per le donne” allo scopo di sostenere le donne vittime di violenza. Promotrice e organizzatrice di tutta l’attività propedeutica alla messa in atto di questa iniziativa è stata la consigliera comunale Chiara Guglielmino con l’apporto determinante del sindaco Alfio Vincenzo Russo.

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A Zafferana Etnea è nato il “Centro d’ascolto per le donne” allo scopo di sostenere le donne vittime di violenza. Promotrice e organizzatrice di tutta l’attività propedeutica alla messa in atto di questa iniziativa è stata la consigliera comunale Chiara Guglielmino con l’apporto determinante del sindaco Alfio Vincenzo Russo. La presentazione ufficiale di questo importante progetto a servizio della comunità zafferanese ha avuto luogo nella sala consiliare del Palazzo di città a sottolineare che questa iniziativa parte dalle Istituzioni che sono solidali con le donne e possono contare sul loro appoggio.

foto 8Nel discorso di apertura il sindaco Russo ha sottolineato: << Dopo il Convegno contro il femminicidio e la violenza sulle donne, dopo la panchina rossa dedicata a Giordana Di Stefano, a Laura Russo e a tutte le donne vittime dei carnefici, sita all’interno del Parco comunale, lo sportello antiviolenza costituisce un ulteriore passo avanti compiuto dall’amministrazione comunale non solo per contrastare la piaga sociale del femminicidio, ma per essere un punto di riferimento per le donne che nel silenzio subiscono ogni tipo di abuso e di violenze fisiche e psicologiche, per le donne stuprate e ferite nella loro dignità, perché siano spinte a denunciare i loro aguzzini, senza paura alcuna, acquisendo la consapevolezza che non sono sole, perché il centro ascolto è il simbolo di un impegno da parte del Comune e della cittadinanza nell’affrontare insieme questa problematica che sta aumentando a dismisura. Abbiamo voluto che il Premio Brancati fosse la voce della cultura contro la violenza alle donne, ora andremo avanti con questo sportello ospitato all’interno dell’Ufficio servizi sociali>>.

Foto 3La consigliera Guglielmino: <<Continueremo a lottare e ad alzare la voce perché le donne non devono più giustificare il comportamento violento di un fidanzato, di un compagno, di un marito, di un amante, ma devono puntare i piedi e dire “No alla violenza” e lo sportello di ascolto vuole tendere la mano alle donne invitandole a parlare, a denunciare. Il centro ascolto si avvale della competenza e della professionalità dell’Avv Manfredi Zammataro che offrirà gratuitamente la sua assistenza legale alle donne vittime di violenza e della psicologa e psicoterapeuta Maria Giuseppina Cardella che darà un supporto psicologico >>.

L’avv. Zammataro: << È significativo che il centro di ascolto nasca su input del Comune che è “la casa di tutti” per condannare il femminicidio il cui fenomeno è allarmante. Ma c’è da far emergere un sommerso che costituisce per tante donne un olocausto silenzioso fatto di violenze fisiche, psicologiche, di umiliazioni, frustrazioni. Questo vissuto deve venire a galla , e deve essere denunciato. Poi si procederà per vie legali e le donne saranno assistite per tutto l’iter, sia in tribunale, dove spesso sono sole e accompagnate solo dal proprio avvocato e devono rivivere l’incubo della violenza. Per questo sarebbe anche opportuno che i Comuni si costituiscano parte civile in aiuto alle donne. Occorre condurre una battaglia politica che consiste nell’aumentare le pene contro i colpevoli di questi atti di violenza e non dar loro la possibilità di scegliere il rito abbreviato che porta a uno sconto di pena e dare più input alle forze dell’ordine. Inoltre è fondamentale il gioco di squadra e   costituire una rete tra istituzioni, associazioni ed Enti>>.

Foto 5A proposito di fare rete, il sindaco Russo ha firmato un protocollo d’intesa con il Comune di Santa Venerina attraverso l’assessore Maria Assunta Vecchio che con l’assistente sociale Rosaria Sfiguzza ha avviato lo “Sportello di ascolto Giordana“ dedicato a Giordana Di Stefano vittima di un carnefice che l’ha uccisa con 48 coltellate.

<<Siamo convinti – ha sottolineato  l’ass.Vecchio – che questo patto firmato con il Comune di Zafferana sancirà una duratura e proficua collaborazione che arricchirà un servizio a favore delle donne di tutto il comprensorio. Inoltre è auspicabile che altri Comuni seguano il nostro esempio e facciano rete con noi per renderla sempre più fitta e diffusa. L’ascolto è un’arma importante in questa battaglia che tutti dobbiamo combattere per dare a tante donne oppresse il coraggio della reazione e della denuncia>>

Foto 1La Dott. Cardella: <<Occorre un’opera di prevenzione che comincia dalla famiglia e soprattutto dalla scuola. Considerarsi cittadini attivi, significa sentirsi parte di quel processo di cambiamento di cui necessitiamo. Significa anche avere una responsabilità etica verso le nuove generazioni perché comprendano che l’amore non è possessione, ma libertà; non è sottomissione, ma rispetto per le differenze; non è gelosia, ma fiducia reciproca… L’amore non toglie , ma dà.. sempre. Non ci vuole solo una educazione alla sessualità, ma è più opportuno parlare di una educazione tra i generi , basata sulla relazione “uomo – donna” e sulla differenza tra i due sessi che non equivale ad essere “minus” >>.

Erano presenti Vera Squatrito mamma di Giordana e Giovanna Zizzo, mamma di Laura Russo (uccisa dal proprio genitore) entrambe hanno portato la loro testimonianza attiva che avviene nelle scuole , sui social, nelle televisioni. Il loro grido, la loro lotta contro i carnefici si diffonde, perché ad altre donne non succeda quello che è accaduto alle proprie figlie: <<È difficile per noi parlare – dicono all’unisono – noi viviamo addosso la violenza subita dalle nostre figlie e ce la portiamo per tutta la vita. Noi non viviamo, sopravviviamo col nostro dolore. Lottiamo perché alle nostre figlie sia resa giustizia, colpendo i carnefici con la segregazione a vita senza sconti di pena e perché le nostre figlie non siano dimenticate. Noi siamo la loro voce e lo saremo per sempre >>.

Foto 7Impossibilitato ad essere presente Davide Faraone sottosegretario alla sanità ha inviato una lettera al sindaco di Zafferana e alla consigliera Guglielmino: << Non potevo esimermi – così ha scritto – dal far sentire la mia presenza e la partecipazione a questa iniziativa e a questa battaglia anche se con queste parole scritte. Anche l’organizzazione mondiale della sanità, ha posto particolare attenzione  recentissimamente al problema della violenza di genere considerata “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Naturalmente si tratta anche e soprattutto di un problema sociale. Le conseguenze di queste forme di violenza possono perdurare per tutto l’arco della vita e coinvolgere anche le persone che circondano la vittima, in primis i figli, con molteplici conseguenze. La prima arma da utilizzare per affrontare questa piaga è l’ascolto. Ascoltare significa dare sfogo e dignità alle donne oppresse e può significare dare loro anche il coraggio di reagire e denunciare. Rispetto allo studio del 2006, i dati più recenti mostrano una contrazione del fenomeno , ma le cifre della violenza sulle donne sono comunque sconvolgenti. Secondo gli ultimi dati Istat 6milioni e 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Non ci sono parole per definire l’entità del fenomeno e l’esigenza di fare sempre di più per contrastarlo. Per questo è importante cio che fate ed è per me importante farvi arrivare il mio sostegno>>.

Era presente il sostituto commissario di Acireale Daniela Leonardi e una rappresentanza dell’Associazione nazionale carabinieri della sez zafferanese  e il suo presidente Giovanni Marino.

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