Carmelo Caccamo porta in scena “Il Medico dei pazzi”

Inizia la nuova stagione teatrale di Carmelo Caccamo in sinergia con la compagnia “Carmelo Longo” e la “Erre Production”. Quattro gli appuntamenti con la commedia “Il Medico dei pazzi” al Teatro Don Bosco di Catania. Si inizia venerdì 20 ottobre alle ore 21 e si replica sabato alle ore 17 e alle ore 21 ed infine domenica alle ore 18.

caccamocarmelo

Inizia la nuova stagione teatrale di Carmelo Caccamo in sinergia con la compagnia “Carmelo Longo” e la “Erre Production”. Quattro gli appuntamenti con la commedia “Il Medico dei pazzi” al Teatro Don Bosco di Catania. Si inizia venerdì 20 ottobre alle ore 21 e si replica sabato alle ore 17 e alle ore 21 ed infine domenica alle ore 18.

Con Carmelo Caccamo, che ne cura anche la regia, in scena Anna Di Maio, Giancarlo Kory, Palmira Russo, Saretto La Rosa, Nadia Ragonese, Massimo Carbonaro, Marzia Stella, Tino Mazzaglia, Salvo Monforte, Melina Balsamo, Rosella Bongiovanni, Enzo Seminara e Isabella Greco. “Il Medico dei pazzi” è una commedia comica napoletana scritta nel 1908 da Eduardo Scarpetta, resa famosa – e ripetutamente proposta alle nuove generazioni – grazie al film realizzato nel 1954 da Mario Mattoli insieme a uno straordinario Totò. A tutt’oggi rappresenta la testimonianza di una divertita e intelligente deformazione di casi reali o probabili.

La storia narra le vicende di Ciccillo che a causa della sua dipendenza per il vizio del gioco, si indebita con chiunque avendo chi lo finanzia. I soldi sono dello Zio Felice convinto, tra l’altro, che quei soldi servano al nipote per realizzare la casa di cura psichiatrica che permetterà al nipote di realizzarsi. Tutto fila liscio fin quando lo zio decide di andare a trovare il nipote per vedere la clinica completata ed è da qui che iniziano gli equivoci e le risate.

I due atti che compongono lo spettacolo sono un gioco di ironia e sottintesi, un lavoro corale realizzato da tutta la Compagnia in cui ogni personaggio è determinante e ogni attore crea la psicologia del ruolo che riveste in una follia collettiva che spiazzerà lo Zio Felice e gli spettatori. E alla fine, la “pazzia” dei personaggi si fonderà con quella degli interpreti. L’evolversi della storia obbligherà tutti a guardare le situazioni, e la vita, da posizioni diverse. Solo così si conquista la consapevolezza che un equilibrio perfetto è il frutto di una sapiente mediazione tra pazzia e normalità.

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