Grandi applausi al Teatro Ambasciatori per lo spettacolo ”L’anatra all’arancia”

Grande successo e tanti tantissimi applausi per “L’anatra all’arancia” di Gilbert Sauvajon, presentata dalla Compagnia “LUCI DELLA RIBALTA“ al Teatro Ambasciatori per sancire con questo esordio la stagione teatrale 2017/ 2018.

Foto di scena Anatra all'arancia 1

Grande successo e tanti tantissimi applausi per “L’anatra all’arancia” di Gilbert Sauvajon, presentata dalla Compagnia “LUCI DELLA RIBALTA “ al Teatro Ambasciatori per sancire con questo esordio la stagione teatrale 2017/ 2018.

Molto apprezzata la regia brillante di Giacomo Famoso che ha riadattato ai nostri giorni il copione snellendolo, perché troppo prolisso e creando nuove situazioni, estremizzando le situazioni comiche, rendendole ancora più efficaci ed esilaranti sulla scia di un paradosso più segnato come è lecito in un spettacolo di situazione. Insomma apportando degli interventi che hanno reso questa piece ancora più leggera, briosa, ironica e divertente ma lasciando intatto lo spirito dell’originale che fa di questa una commedia, priva di superficialità e di volgarità e piena di battute intelligenti e raffinate che hanno divertito tantissimo gli spettatori che sono usciti dal teatro col sorriso, con la certezza di aver assistito ad una commedia divertente, ma anche edificante perché ha trattato con leggerezza e senza pedanteria il tema dell’infedeltà e dell’amore, mostrando quale è il segreto per garantire al matrimonio una sicura longevità, quali sono i valori che contano nella vita, l’importanza della lealtà negli affetti che non può essere tradito.

Foto di scena Anatra all'arancia 2

Ma se ciò avviene e c’è ancora amore qualunque crisi può essere superata, basta volerlo. La vicenda è come un nastro che si svolge a ritmo frenetico, con tempi velocissimi che dall’inizio alla fine lascia il pubblico col fiato sospeso. Il merito va senza alcun dubbio al cast di attori veramente bravi, in perfetta sintonia tra loro, ciascuno con una propria dimensione psicologica e immersi nel loro ruolo e capaci ognuno di dare ai diversi caratteri sfumature così sottili e complesse che non si colgono “a occhio nudo”.

Tutti hanno dato grande prova di sé del loro professionismo e della capacità di essere assoluti padroni della scena e ben delineati oltre che dalla recitazione anche dalla gestualità. Maria Piana nei panni di Lisa ha dato voce ad una moglie trascurata, offesa per le scappatelle del marito, convinta di essere innamorata di uno che in realtà è soltanto un viveur, ma che nel proprio inconscio ama ancora Gilberto suo marito interpretato da Giacomo Famoso che in modo quasi giocoso “Clownesco “ prende di petto la situazione. Anziché fare un dramma della situazione per scongiurare un annunciato divorzio architetta un piano per riconquistare la moglie di cui è ancora innamorato e organizza un week end a quattro che potrebbe rivelarsi un boomerang, potrebbe precipitare. Invece grazie al suo savour faire la situazione diventa leggera, lieve, delicata e dimostra con stile ed eleganza che i valori su cui si era basato il loro matrimonio erano veri, semplicemente erano stati sepolti dalla routine quotidiana.

Foto di scena Anatra all'arancia 3

Dunque si impara sempre soprattutto che “Basta credere fermamente nei propri sentimenti che qualunque crisi è scongiurata”. Viene smascherato anche il conte Francesco Maria Serravalli, amante di Lisa, interpretato dal Emanuele Trapani che cerca in tutti i modi di indossare la maschera dell’innamorato sincero ma in realtà è soltanto un “piccolo uomo” indegno di una donna come Lisa. D’altronde nemmeno Chantal la segretaria di Gilberto interpretata da Adele Ferlito spicca per sincerità. Alquanto divertente la disamina che Chanel fa quando distingue chi è “marito” e chi è “amante”, tra chi desidera condividere con l’altro e chi invece preferisce evitarlo e con queste e altre asserzioni dimostra di essere non proprio totalmente sciocca, anzi decisamente furba.

Che dire poi della tata interpretata da Maria Cavallaro che ha vestito un personaggio fortemente caratterizzato dal regista che lo ha voluto così: spassosa con le sue inflessioni siciliane, le sue battute infarcite di errori grammaticali e le sue cadute linguistiche, maldisposta verso Gilberto e sempre dalla parte di Lisa che considera addirittura una santa. Una piece che non ha dato tregua allo spirito umoristico del pubblico che ha anche molto apprezzato le scenografie di Franco Sardo, raffinate e accattivanti e i costumi a cura della sartoria Marini.

Ma è stata anche una piece che ha dato molti spunti di riflessione persino alla fine, prima di calare il sipario incisive e oltremodo significative le battute di Gilberto rivolte a Lisa: << Noi due non saremo mai perfetti lo sai , ma saremo noi due>>

a Cognita Design production
Torna in alto