Stop a modelle troppo magre e minori di 16 anni! Lvmh e Kering firmano un accordo

Niente più taglie 36 sulle passerelle di Gucci, Saint Laurent, Dior, Fendi e decine di altri brand. A deciderlo sono stati Lvmh e Kering , redigendo “una carta sulle relazioni di lavoro e sul benessere delle indossatrici”.

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Stop modelli troppo magri! LVMH e Kering, le due principali multinazionali del lusso, entrambe francesi, che possiedono alcune delle più importanti aziende di moda al mondo, Louis Vuitton, Dior, Céline, Givenchy, Kenzo e Fendi , Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen e Bottega Veneta annunciano che smetteranno di assumere modelle eccessivamente magre per le loro sfilate, a partire da quelle della settimana della moda di Parigi. In particolare, le modelle dovranno portare una taglia superiore alla 32 francese, che corrisponde all’italiana 36, che veste donne con circonferenza dei fianchi compresa tra gli 84 e gli 87 centimetri. Non impiegheranno inoltre modelle con meno di 16 anni per i vestiti da adulti.

20150403_165912_69B853E6Dichiara all’Ansa François-Henri Pinault, presidente e Ceo di Kering: “Rispettare la dignità di tutte le donne è sempre stato un impegno personale per me e una priorità per Kering in quanto gruppo. Con la creazione della carta e il nostro impegno a rispettarne i principi, manifestiamo ancora una volta l’importanza di questo fondamentale valore in modo molto concreto. Ci auguriamo di ispirare l’intero settore a fare altrettanto”

La decisione è un tentativo di rispondere alle accuse che il mondo della moda, con le sue modelle magrissime, promuova un’immagine irrealistica e malsana del corpo delle donne, contribuendo a diffondere disturbi alimentari e sofferenza psicologica. Ultimamente riviste e aziende del settore sono sempre più attente a rappresentare la diversità dei corpi femminili, scegliendo soprattutto nelle pubblicità donne dai colori della pelle e dalle forme del corpo diverse. L’annuncio arriva anche dopo l’entrata in vigore, a maggio, di una legge francese che vieta l’utilizzo di modelle troppo magre, con pene fino a 75 mila euro di multa o a sei mesi di carcere: le modelle devono presentare un certificato medico che ne attesti la buona salute e di avere un indice di massa corporea almeno di almeno 18 (cioè dovranno pesare almeno 55 chili se alte un metro e 75 centimetri). Sempre a maggio Louis Vuitton era stata criticata dalla modella danese Ulrikke Hoyer, che era stata definita troppo grassa per sfilare e invitata a bere solo acqua per 24 ore.

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Un codice etico per le modelle? In Italia esiste da oltre 10 anni. Il presidente di Camera della moda Carlo Capasa ricorda che l’accordo che vincola gli associati all’ente a rispettare certe regole nella scelta delle protagoniste delle passerelle fu firmato il 22 dicembre 2006. “Questo dimostra che stiamo andando tutti nella stessa direzione – ha commentato Capasa -: è molto importante che due grandi gruppi mettano il loro focus su questa questione, da parte nostra la Camera della moda ha un codice rispettato da tutti gli associati che ci fa onore. Ora speriamo che diventino più sensibili sul tema anche in America e in Inghilterra”.

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Nel 2006 il mondo della moda ha sottoscritto il Manifesto Nazionale di autoregolamentazione della Moda Italiana contro l’anoressia promosso dall’allora ministro Giovanna Melandri. La Camera ha poi incluso il manifesto, che vieta di far lavorare modelle sotto i 16 anni e chiede a tutte di presentare un certificato medico, nel regolamento di Milano Moda Donna.

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