Taormina: Premio Cinematografico delle Nazioni al Teatro Antico

Il Teatro Antico riscopre il Premio Cinematografico delle Nazioni che torna grazie ad “Agnus Dei” di Tiziana Rocca ed a “evenTao” di Michel Curatolo

Conferenza stampa

Il Teatro Antico riscopre il Premio Cinematografico delle Nazioni che torna grazie ad “Agnus Dei” di Tiziana Rocca ed a “evenTao” di Michel Curatolo, sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e con il patrocinio della Città Metropolitana di Messina, del Comune di Taormina e di ANICA.

Questo prestigioso riconoscimento fu ideato ed istituito, all’interno delle Rassegne Internazionali di Messina e Taormina, da uno dei più autorevoli critici italiani, Gian Luigi Rondi, purtroppo scomparso nel settembre dello scorso anno.

A Rondi, che fu presidente dell’Accademia del Cinema Italiano, quella che ogni anno assegna i David di Donatello, è stato appunto dedicato l’evento che ha avuto luogo il 28 luglio a Taormina, coprodotto dal Festival Belliniano.

Premio delle Nazioni

Ogni anno il Premio sarà consegnato a personalità del mondo del cinema e della cultura internazionali. Tra i premiati quest’anno oltre la grande Gina Lollobrigida, Gérard Depardieu, l’attore Cesare Bocci, il regista e sceneggiatore turco Ferzan Ozpetek, l’attrice francese, Carole Bouquet, il regista polacco Wieslaw Saniewski, l’attore italiano Giuseppe Zeno, il sommelier Charlie Arturaola e l’Azienda farmaceutica MSD Italia, nota negli Stati Uniti come Merck & co. che ha trovato il modo di contrastare l’epatite C in sole dodici settimane di cure.

Il premio è stato ritirato da Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia.

Possente l’introduzione con la fanfara dei bersaglieri, che hanno eseguito l’inno italiano e l’inno europeo e ancora tutti da ascoltare i brani eseguiti dall’ Orchestra Sicula, composta da giovani musicisti, arrivati da tutta la Sicilia, fra i quali “Nuovo cinema Paradiso” e “C’era una volta in America”.

Quest’anno, nel programma, ospiti d’eccezione come Gina Lollobrigida, che però ha preso parte solo alla conferenza stampa di Roma, come Gérard Depardieu, Ferzan Ozpetek, Carol Bouquet, Cesare Bocci, la cantautrice portoghese Dulce Pontes, il regista greco Sotiris Tsafoulias, Giuseppe Zeno, lo sceneggiatore e regista polacco Wieslaw Saniewski, Charlie Arturaola e come l’attrice Ilaria Spada, che è stata la madrina della manifestazione.

Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa dei giudici Falcone e Borsellino gli organizzatori hanno deciso di devolvere al “Movimento delle Agende Rosse“parte dell’incasso della serata, che si è svolta al Teatro Antico.

Conferenza-stampa

Molto toccante, in questo contesto, la presenza di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino, sicuramente uno degli eroi dei nostri tempi, di cui ha voluto sottolineare come era vivo in lui, nonostante sapesse di essere  prossimo alla sua morte, l’ottimismo di un futuro senza la mafia e di come auspicasse per i giovani il compito e la speranza di cambiare lo status quo, principalmente all’insegna dell’amore che vince tutto, a differenza del coraggio che vince solo sulla paura.

Emozionante anche l’intervento di Cesare Bocci, protagonista del documentario-fiction su Borsellino che ha letto con grande enfasi l’ultima lettera, mai completata, scritta da Borsellino prima di morire che traboccava di profondi valori e delle sue considerazioni sulla mafia.

Abbiamo chiesto a Tiziana Rocca di questo evento:

“Abbiamo pensato che il Premio Cinematografico delle Nazioni, dedicato al suo ideatore Gian Luigi Rondi, dovesse cominciare con una icona del cinema italiano e internazionale come Gina Lollobrigida nonché grande amica di Rondi – sottolinea Tiziana Rocca – ma che dovesse cominciare anche con un grande personaggio del cinema francese, riconosciuto a livello internazionale come Gérard Depardieu. La cinematografia d’oltralpe, infatti, è stata, negli anni, tra le maggiormente sostenute da Rondi”.

La molla che la spinge a fare da tempo tanti eventi così importanti?

Intanto è venticinque anni che faccio questo lavoro, poi mi sono innamorata di Taormina e quindi mi piace il Teatro Antico, mi piace fare gli eventi a Taormina e poi al presidente Rondi glielo dovevo perché comunque mi ha aiutato tanto, per cinque anni, quindi, siccome a volte le persone vengono dimenticate troppo velocemente, io invece ho voluto prendere una cosa che lui faceva e riportarla al successo e siccome lui apprezzava molto il cinema francese ecco perché Depardieu e il cinema francese; e lo faremo comunque tutti gli anni perché vogliamo ricordare Rondi e questo è il primo omaggio che gli facciamo”.

Un’altra cosa che vuole aggiungere?

“Che sono felice di ritornare a Taormina, sono molto felice”.

 Anche Michel Curatolo ci tiene a dire che:

“Insieme a Tiziana abbiamo deciso questa edizione del Nations Award pensando a Gian Luigi Rondi, uomo d’altri tempi, fautore del cinema d’autore, critico cinematografico e attento conoscitore dei protagonisti della Settima Arte”.

 E Gérard Depardieu? Mentre al Teatro Antico ha parlato contro la mafia, definendola “ridicola” ed ha divertito il pubblico con tante battute, rivolgendosi anche alla giovane Orchestra Sicula, inneggiando alla bellezza della musica, Gerard Depardieu durante la masterclass condotta da Claudio Masenza e tenuta all’Hotel NH Collection, non si è risparmiato a raccontarsi:

Catherine Deneuve, con cui lei ha girato diversi film, dice che non ci sono più le star

“Ha ragione, il cinema ormai è un’arte meno valorizzata del passato come i libri che si espongono ormai in libreria come decorazione. Nessuno più legge, nessuno più va al cinema”.

Ci racconta un aneddoto di quel periodo legato all’Italia?

<<Si quello che riguarda la volta che conobbi Bernardo Bertolucci: Bernardo Bertolucci cercava, per la parte di Olmo in “Novecento”, un attore russo. Era un periodo che recitavo a teatro. Ezio Frigerio era lo scenografo già incaricato di curare le scenografie del film e fu lui insieme a Catherine Deneuve e a Marcello Mastroianni che dissero a Bertolucci di venirmi a vedere a Parigi, che c’era un giovane attore francese, che recita a Parigi, che doveva assolutamente vedere. Bertolucci venne senza avvertirmi, senza dirmi nulla e mi vide a teatro. Tornato a Roma mi invitò a casa sua per incontrarci; mi presentai che avevo un occhio nero per gli allenamenti di boxe. Si parlò di del suo film “Novecento” e del personaggio e gli dissi che ero in grado di farlo ma, al momento della firma nel contratto, gli dissi che io e Robert De Niro, che aveva già ingaggiato, avevamo quasi la stessa età, e che volevo essere pagato come lui, come “l’americano”>>.

 E Pasolini?

“Con lui giocammo a calcio. Una partita in cui lui giocava con la troupe di “Salò” ed io con la troupe di “Novecento” visto che entrambi queste lavorazioni vennero realizzate sul finire degli anni ’60. Vincemmo noi per 4 a 1”.

Depardieu, lei conserva un legame molto forte con l’Italia e la sua cinematografia ,ma c’è stato un momento in cui ritiene sia stato fatto del male al nostro cinema?

“Quando è stata messa in mezzo la psicoanalisi. Ho girato molti film in Italia e insisto a dire che il vostro cinema non ha nulla da invidiare al cinema francese. Non dovete inseguire modelli, guardate la vostra storia e dovete esserne orgogliosi”.

Il cinema francese non se la passa bene. Il Festival di Cannes è una vetrina, una passerella di moda. Anche in Italia a nessuno interessa più fare dei bei film come una volta. Ho amato il cinema di Pasolini, Bertolucci, Monicelli Marco Ferreri, Comencini e anche di Carmelo Bene. Loro hanno rappresentato il cinema per come deve essere fatto. Oggi il cinema italiano pensa a fare soldi…”.

Carole Bouquet ci ha raccontato della sua simpatia e anche che l’amicizia con Putin le ha creato qualche problema…

“I media francesi hanno equivocato le mie reazioni. Sono stato travisato. Ho sempre pagato le tasse e non ho mai dato importanza alle cose materiali. Mi sono accorto che le mie tasse erano salite all’87% e ho solo detto che mi sembrava  un po’ troppo. In quello stesso periodo Putin, mio amico, mi offrì il passaporto russo e qui unendo le due cose i giornalisti cominciarono a far nascere gli equivoci. Ma non voglio parlare di politica. Amo viaggiare, tuffarmi in altre culture.

Un suo pensiero sul fenomeno dell’immigrazione, che vede coinvolti il Mediterraneo e la Sicilia?

“È un problema tremendo che dovrebbe essere affrontato a livello europeo, ma le migrazioni hanno sempre fatto parte della storia dell’umanità ed hanno arricchito la nostra cultura.

Cosa preferisce mangiare in Italia e conosceva già la Sicilia?

“La Sicilia è un Paese che ho amato grazie a Carole Bouquet; in Italia il cibo è buono, il pesce e a Napoli il pomodoro, la pizza, mi piace la cultura del cibo. Qui c’è ancora la possibilità di avere dei prodotti naturali, cosa che nel resto del mondo sta scomparendo”.

E tutto questo mentre la serata e lo spettacolo continuano nella stupenda Taormina…

con Tiziana Rocca

a Cognita Design production
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