Lo champagne di Morgane Fleury raccontato a Monaci delle Terre Nere

Due imperdibili eventi in programma, martedì 8 agosto, alla presenza di Morgane Fleury, la quarta generazione di un’azienda pioniera della viticoltura biodinamica e il filosofo del vino Gae Saccoccio, alla tenuta biologica di via Monaci a Zafferana Etnea (CT).

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Ancora un grande appuntamento con l’eccellenza della viticoltura internazionale per capire e conoscere i segreti, la passione e il lavoro dietro ogni calice. Nella magica atmosfera del Relais Boutique di Monaci delle Terre Nere arriverà la classe, la freschezza, la purezza, la solarità degli champagne della maison Fleury, il primo produttore di champagne ad aver piantato in Francia vigneti biologici.

Due imperdibili eventi in programma martedì 8 agosto, alla presenza di Morgane Fleury, la quarta generazione di un’azienda pioniera della viticoltura biodinamica, e il filosofo del vino Gae Saccoccio.

Si comincia con un laboratorio sull’erba, alle 19, riservato a venti partecipanti, tra appassionati e addetti ai lavori, con la stessa madame Morgane che porterà in assaggio alcune bottiglie: Sonate n. 9 Brut 2011, Pinot Noir 100%, Millesime 1996 Pinot Noir 77%, chardonnay 23%, Rosé de Saignée 1999, Pinot Noir 100%.

Alle 21, invece, invito a cena, riservato a 60 partecipanti con quattro etichette in degustazione: Blanc de Noirs Brut, Pinot Noir 100%, Fleur de l’Europe, Pinot Noir 80%, Chardonnay 20%, Rosè de Saignée Brut, Pinot Noir 100%  e Millesime 2004, Pinot Noir 77%, chardonnay 23%. Straordinarie bollicine che accompagneranno i piatti del giovane chef Bleri Dervishi di Locanda Nerello espressione di un territorio unico come l’Etna, con le sue produzioni locali che diventano i sapori di una cucina ispirata al mangiar sano a Km0. 

La maison Fleury può vantare il primato in molte cose. Sono stati i primi ad adottare il piede franco nella zona dell’Aube dopo la devastazione della fillossera. I primi a fare un passo indietro, negli anni Ottanta, sulla via della chimica per percorrere una strada diversa per ricercare la qualità, la biodinamica. In cantina, le fermentazioni sono innescate con lieviti selezionati, ma con i loro lieviti di vigna allevati e selezionati da loro, quindi “lieviti selezionati autoctoni. I vini sono di una precisione, una droiture, e una digeribilità stupefacenti, rappresentando così perfettamente il territorio che li origina.

La storia della famiglia Fleury inizia nel 1895, quando il fondatore, Emile, piantò dei ceppi di pinot innestati su piede americano, dopo la devastazione della fillossera. Dal 1929, il figlio Robert vinifica i propri Champagne, con l’obiettivo di produrre uno Champagne di vigneron di qualità. Nel 1962, Jean-Pierre arriva alla guida dell’azienda, e dopo poco, inizia a gestire i vigneti con criteri biologici, abbandonando l’uso di diserbanti e trattamenti chimici. Nel 1989, primo assoluto tra i viticoltori della Champagne, converte l’azienda alla biodinamica. I figli Jean-Sebastien e Morgane assicurano oggi la continuazione dell’azienda, senza smettere di apportare novità in vinificazione (recente l’adozione di botti di quercia da 60hl, per i vini di annata e di riserva), e di proseguire la grande tradizione di apertura e sostegno verso i piccoli vigneron locali, di cui acquistano le uve ed ai quali mettono a disposizione le strutture di lavoro.

Monaci delle Terre Nere

Il suo nome riporta alla storia ultracentenaria dei luoghi, di terre fertili ai piedi dell’Etna, e di mura, che hanno raccolto la preghiera e l’opera dei frati. Presente e passato si fondono, con la stessa anima, in 16 ettari di uliveti, agrumeti e vigneti, trasformati in una tenuta biologica. Buona parte della produzione agricola (uova comprese) di Monaci delle Terre Nere proviene dagli orti di proprietà secondo un regime di bio-sostenibilità. Lo staff del ristorante ‘Locanda Nerello’ raccoglie questo spirito e regala una cucina genuina e di qualità, che ha ricevuto riconoscimento dal Gambero Rosso come “Gusto e Salute”, (punteggio 79: 48 cucina, 14 cantina, 15 servizio, 2 bonus) premiato anche lo scorso 27 luglio, da Best in Sicily, che ha inserito la struttura come migliore New Entry nei ristoranti Siciliani. L’azienda agricola ha cominciato a produrre vini naturali, nell’annata 2016: 4 vini bianchi, 2 rosati, 2 rossi.

Sorto cinque anni fa, Relais Monaci delle Terre Nere è caratterizzato da una struttura principale, un casolare nobiliare di inizi ‘800, nel quale, in fase di ristrutturazione, sono stati mantenuti le vecchie porte interne ed esterne, gli affreschi sui soffitti, gli intonaci a calce degli interi edifici, alcuni dei pavimenti in cotto delle singole camere e parti esterne, l’antico torchio nel Palmento, oltre naturalmente, all’intera facciata esterna con le cornici in pietra lavica, le ringhiere in ferro, il marmo sulle scale. Nel Palazzo sono state sistemate cinque camere, il ristorante, il Convivium bar. Le altre 14 suite sparse tra le vigne e i boschi, secondo lo spirito dell’albergo diffuso: edifici indipendenti all’interno della tenuta, in cui è possibile apprezzare il silenzio e la vera anima di Monaci. Venti camere in totale, 14 suite e 6 doble doppie, presto saranno affiancate da due nuove suite: un altro esempio interessante di bio architettura. Ogni ambiente ha la sua un’identità: alcune camere hanno un aspetto moderno, altre sono decorate con pareti in pietra lavica e travi a vista, arredi originali che uniscono l’architettura tradizionale siciliana e il design moderno. Alcune camere sono dotate di vasche stand-alone per idromassaggio, lampade “Flos”, ”Twiggy ” e ”Lumiere” da Foscarini, divani B&B, sedie ‘Gervasoni’ di Paola Navone, sedie ’lei’ ‘di Fabio Novembre e dipinti dell’artista britannico-brasiliano Olivier Mourao. Compongono l’arredamento, anche sculture, vecchi mobili e pezzi d’arte raccolti dai fondatori (Guido Coffa e Ada Calabrese) negli ultimi 20 anni. Grande attenzione alla biancheria: gli asciugamani ”King on Cotton” vengono dall’Inghilterra e le lenzuola in cotone, provenienti da commercio equo e solidale, arrivano da un’azienda italiana di Napoli.

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