Bere caffè allunga la vita: protegge il cuore e il fegato

La caffeina riduce il rischio di morte: lo rivela uno studio condotto su oltre mezzo milione di individui in 10 paesi europei, tra cui l’Italia

coffee-1105112_960_720

Per gli amanti del caffè è sicuramente una grande notizia. Ѐ stato scientificamente provato che l’assunzione di caffeina, rispetto chi non ne fa uso, allunga la vita grazie ai polifenoli e altri composti bioattivi che hanno proprietà antiossidanti.

Vasti studi pubblicati sugli “Annals of Internal Medicine” rivelano che coloro i quali assumono un totale di tre tazzine al giorno, ne traggono un maggior beneficio in termini di riduzione del tasso di morte, con un rischio ridotto in particolare per le malattie circolatorie e per quelle tratto digerente; berne di più potrebbe comportare effetti negativi per la salute.

I ricercatori della “Keck School of Medicine dell’University of Southern California” per comprendere in che modo il consumo di caffè influisse sulla salute di un numero considerevole di persone appartenenti a vari gruppi etnici, hanno analizzato oltre 185 mila tra afroamericani, nativi americani, hawaiani, nippoamericani, latinoamericani e americani bianchi in media per 16 anni. Anche in questo caso si confermano i benefici della bevanda in termini di riduzione della mortalità.

Il dottor Stefano Erzegovesi, nutrizionista e psichiatra responsabile del Centro di disturbi alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano, a tal riguardo dichiara: “Gli antiossidanti non sono esclusivi del caffè, ma sono presenti in moltissimi altri prodotti vegetali. Quindi beviamo il caffè se ci piace, ma se ci affligge il gusto amaro o, peggio, se dobbiamo mandarlo giù con un sacco di zucchero, meglio prendere gli antiossidanti dai frutti di bosco, dalla cannella o da mille altri prodotti vegetali. In generale, il rischio, per tutti i consigli nutrizionali sui benefici di una singola sostanza, è di squilibrare l’alimentazione: se un certo alimento ci fa bene, non è mai vero che ci faccia meglio prendendolo a dosi massicce. Qualsiasi alimento ci fa bene nella “giusta” quantità, e il “giusto” lo impariamo riferendoci alle dosi minime e massime consigliate e, soprattutto, ascoltando il nostro corpo”.

a Cognita Design production
Torna in alto