Caccia come uno squalo, o come una patella?

Patelle come gli squali, almeno per quanto riguarda il movimento: questo il risultato di una ricerca condotta dall’Isc-Cnr in collaborazione col dipartimento di biologia dell’Ateneo di Firenze.
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Patelle, un genere di molluschi gasteropodi della famiglia dei Patellidae, come gli squali almeno per quanto riguarda il movimento: questo il risultato di una ricerca condotta dall’Isc-Cnr in collaborazione col dipartimento di biologia dell’Ateneo di Firenze e con la Rothamsted Research. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science questi molluschi marini sono caratterizzati da uno schema di movimento simile (anche se più lento) a quello osservato in molti predatori marini tra cui gli squali.

Stefano Focardi, ricercatore Isc-Cnr e coordinatore del lavoro, spiega sulla rivista: “Le patelle, piccole conchiglie di forma conica comunemente presenti sugli scogli, sono animali primitivi dall’origine filogenetica estremamente remota, che vivono coltivando giardini algali. I loro movimenti sono appena percettibili, ma allo sguardo del ricercatore appaiono sorprendenti”. “Ne abbiamo osservato il comportamento molto da vicino, mediante un sistema di puntamento fotografico che utilizza dei led posti sulla conchiglia, scoprendo che il loro movimento rivela una cornucopia di bizzarre caratteristiche matematiche, tra cui il caos e i frattali. Gli studiosi hanno, infatti, dimostrato che questo tipo di movimenti è descritto da funzioni matematiche chiamate Weierstrassian Lévy walks”.

I ricercatori hanno preso in esame due diverse specie di questo mollusco che vivono in condizioni ambientali molto diverse: Patella vulgata nell’Oceano Atlantico e Patella rustica nel Mediterraneo.

Conclude Focardi: “Con il nostro studio abbiamo dimostrato che la strategia di movimento di entrambe le specie è, sorprendentemente, la stessa adottata dagli squali e da molti altri predatori, comprese certe tribù di cacciatori-raccoglitori umani già studiate in precedenza, e che permette di ottimizzare la ricerca del cibo”.

“Analizzando le distribuzioni dei tempi fra consecutivi cambiamenti di direzione, abbiamo scoperto come il possibile meccanismo generativo di questa particolare strategia di movimento dipenda dalla presenza di un generatore caotico, probabilmente al livello del sistema nervoso di questi piccoli animali”.

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