Il diritto alla conoscenza come diritto umano universale

Lunedì 29 maggio presso la sede dell’Istituto di Scienze Criminali, a Siracusa ha avuto luogo una conferenza stampa durante la quale è stato presentato il documento che vara la campagna per il riconoscimento in seno alle Nazioni Unite del diritto alla conoscenza come diritto umano universale.

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Lunedì 29 maggio presso la sede dell’Istituto di Scienze Criminali, in Via Giuseppe Logoteta 27 a Siracusa ha avuto luogo una conferenza stampa durante la quale è stato presentato il documento che vara la campagna per il riconoscimento in seno alle Nazioni Unite del diritto alla conoscenza come diritto umano universale. Sono intervenuti il Prof. M. Cherif Bassiouni, Presidente Onorario del The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, l’Avv. Ezechia Paolo Reale, Segretario Generale dell’Istituto, la Dott.ssa. Laura Harth Rappresentante all’Onu del Partito Radicale e coordinatrice del Comitato Scientifico e il Dott. Matteo Angioli, membro della Presidenza del Partito Radicale e Segretario del Comitato Mondiale per lo Stato di  Diritto.

Nei vari interventi si è messo in evidenza come si stia assistendo alla erosione dello stato di diritto e come il futuro della democrazia sia quanto mai nebuloso.  La ragione di stato infatti può non coincidere con lo stato di diritto e solo i cittadini possono costituire quel baluardo necessario a frenare lo strapotere delle multinazionali, che spesso incidono in maniera decisiva sulle scelte politiche delle singole nazioni essendo esse formidabili potenze economiche sovranazionali che hanno a cuore soltanto i propri interessi senza nessun freno etico. Fondamentale quindi diventa il Diritto alla Conoscenza inteso come diritto umano universale dei cittadini unitamente alla libertà di stampa e alla libera espressione delle opinioni. La lotta al terrorismo potrebbe indurre a sacrificare i diritti in nome della “sicurezza”, il tutto reso più facile da attuare perchè i parlamenti sono spesso ridotti a “votifici”.

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Su queste basi è stato redatto un documento esplicativo e concettuale per il Diritto alla Conoscenza, cioè il diritto umano e civile di conoscere la verità senza mistificazioni e infingimenti. È possibile firmare tale documento sul web, nei siti del partito radicale, sostenendo così la campagna per il riconoscimento in seno alle Nazioni Unite del diritto alla conoscenza come diritto umano universale.

È stato il prof. Bassiouni a concludere la conferenza stampa rilevando come nel 1948 iniziò il cammino verso la democrazia con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e come invece oggi si percorra una strada diversa, a volte diametralmente opposta. Questo avviene perchè i diritti politici ed economici includono tutte le categorie dei diritti e prevalgono su di essi, malgrado le convenzioni che però non sono obbligatorie per i vari stati (dal 1948 si contano oltre 300 convenzioni internazionali sui diritti dell’uomo). Contengono infatti prescrizioni, cioè solo enunciazioni di principi, e non proscrizioni, cioè norme con tutela penale.

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