Al Ma Musica Arte con Luca Madonia e il suo nuovo album

Sabato 22 aprile, al Ma Musica Arte, guest della serata Extradate è Luca Madonia, che presenta il nuovo album “Il tempo dalla mia parte” in uscita il 21 aprile.

Luca Madonia ph Giovanni Canitano
Luca Madonia, foto di Giovanni Canitano

Sabato 22 aprile, al Ma Musica Arte, il club di via Vela, è ancora Matrioska, l’evento live e clubbing ideato e prodotto da Boogie Crew come mashup di suoni pop, soul, rock, funk, elettro e disco, direzione artistica live Rocketta Eventi, partner Pulp Booking and Management. Guest della serata Extradate di fine aprile è Luca Madonia, che presenta, in data esclusiva per il momento, il nuovo album “Il tempo dalla mia parte” in uscita il 21 aprile.
Dopo il live di Luca Madonia parte la sezione clubbing di Matrioska diviso tra First Floor feat. Roy Paci, guest dj set e #Trinacria Beat Box con i dj’s Renato G.lo, JJ Salafia, Antonio Vetrano; al Second floor feat. #NoiaRoom i dj’s Luca Di Stefano & Nutype live e Cheval set.

Luca Madonia. Line up: Luca Madonia voce e chitarra, Enzo Velotto batteria, Ambra Camarda basso, Denis Marino chitarra. Esce il 21 aprile “Il tempo è dalla mia parte” il nuovo album di Luca Madonia, edito da Viceversa records. Il tempo è una variabile molto affascinante. Per i fisici è materia di studio, per i poeti una fonte di ispirazione. Per tutti quanti è prezioso come l’oro, e come l’oro non ci basta mai. Luca Madonia, come ogni musicista, con il tempo ci lavora, e da buon poeta anche lui ne ha tratto ispirazione. Sul tempo si determina il metro di una canzone e di una rima, e a tempo camminiamo sullo spartito della vita. A volte, quando abbiamo i minuti contati, vorremmo strizzarlo, allungarlo e dilatarlo, altre invece cristallizzarlo, come quando scattiamo una foto.

Perché il tempo è dalla parte di Luca Madonia? La risposta è semplice: 60 anni di cui 35 di carriera vissuti con tutta la serenità di chi è in equilibrio con sé stesso. Il passato è in linea con il suo presente, e il tempo è un inno alla capacità di saper cogliere gli aspetti positivi della vita. Tutti questi concetti sono racchiusi nel suo nuovo album “Il tempo è dalla mia parte”. Per chi come lui ha iniziato il suo percorso artistico negli anni Ottanta fondando i Denovo, scrivendo quindi una pagina fondamentale della musica italiana insieme al fratello Gabriele e ai musicisti Mario Venuti e Toni Carbone, il rapporto con il proprio passato non può che essere dei migliori. La sua carriera da solista dal 1990 è la conferma di un percorso prolifico che nel presente del nuovo disco conferma la voglia di giocare ancora una volta col tempo, a suon di musica.

Per capire la filosofia di vita alla base del disco prendiamo un negativo, un pensiero esattamente contrapposto. Nel secondo brano “La vita come viene” Luca Madonia esprime in un verso il sentimento che generalmente ognuno di noi vive in relazione al passare del tempo: «L’ansia di una vita che non si fa toccare, il tempo che si accorcia e ancora non si fa amare». Se questo è il comune sentire, il cantautore siciliano ha trovato il suo antidoto. Luca Madonia vive il suo rapporto con lo scorrere del tempo serenamente. Se nella vita è controproducente perdere tempo, d’altra parte non dobbiamo farci sopraffare dal tempo. Il disco è una sorta di concept album sul ticchettio delle lancette. Brani come “Mai cresciuti” è un esempio di cristallizzazione dell’infanzia in stile sindrome da Peter Pan; “Il giorno che sarà” è una proiezione al futuro agognato. Ogni declinazione temporale rivive nei singoli brani, e su tutti il singolo “Il nostro tempo”.

L’aspetto più affascinante del nuovo album di Luca Madonia è la sua genuinità. Spontaneo come un pensiero detto ad alta voce, classico come lo stile del cantautore catanese, eppure attuale con le sue sonorità elettroniche giocose e divertite. Complice fondamentale in questo progetto, Denis Marino (Carmen Consoli, Le Malmaritate, Gabriella Grasso…) che firma, assieme a Luca, la produzione artistica del disco e tutta l’orchestrazione dei brani. “Il tempo è dalla mia parte” è una conferma e insieme un nuovo punto di riferimento, come l’artista che lo ha generato. Così come Catania, la sua città, che secondo una abusata quanto azzeccata figura retorica giornalistica è da anni la Seattle d’Italia. Madonia ha contribuito alla creazione di questo mito, e oggi con questo disco si rinnova punto di riferimento anche della nuova scuola di cantautori catanesi.

Roy-Paci
Roy Paci

Lo stesso Luca Madonia trova nel primo singolo “Il nostro tempo” il manifesto ideale che fa da preambolo al disco. Vivere fino in fondo il proprio tempo cogliendo tutti i vantaggi e le opportunità che si presentano. Il messaggio semplice e diretto è all’insegna della leggerezza, con tutta la positività necessaria a superare i momenti meno facili della vita. La stessa leggerezza con cui l’artista ha deciso di affidarsi all’elettronica. Uno stile schietto e accattivante, in cui la scrittura del cantautore si incontra con la freschezza del pop. L’idea stessa di poter riflettere con un sorriso sulle labbra, piuttosto che con le rughe sulla fronte. Il singolo fa da apripista all’album “Il tempo è dalla mia parte”. Un brano e un disco in cui il filosofeggiare sul tempo, è il miglior scorrere di lancette mai speso.

Roy Paci. Augustano, oggi 48 anni, appena tredicenne Roy Paci è già prima tromba della banda municipale; si trasferisce in Sudamerica, e torna in Italia dopo aver passato qualche tempo alle Canarie, tutti luoghi che riflettono il suo stile musicale. In Italia suona in decine di dischi e concerti (fra l’altro con Persiana Jones, Mau Mau, Zu, Banda Ionica); nel 1999 fonda l’etichetta Etnagigante, poi, pur continuando a collaborare con moltissimi artisti italiani (Africa Unite, Parto delle Nuvole Pesanti, Vinicio Capossela, Ivano Fossati, Giorgio Conte) pubblica nel 2001 il suo primo album da protagonista, “Baciamo le mani”, a nome Roy Paci & Aretuska. Alcune partecipazioni televisive lo rendono popolare anche al grande pubblico. Nel 2003 esce “Tuttapposto”.

Nel 2004 dà vita al progetto parallelo Corleone (che pubblica l’album “Wei –Weu-Wei”). Nel 2005 esce il terzo album a nome Roy Paci e Aretuska: “Parola d’onore”. Nello stesso anno, grazie alle musiche composte per il film “La febbre”, Roy Paci riceve il Nastro d’Argento. Nel 2007 pubblica, sempre con gli Aretuska, “Suonoglobal”, che contiene il singolo “Toda joia toda beleza” (inciso con la partecipazione di Manu Chao). Nel 2008 esce l’antologia “Bestiario siciliano”, mentre a due anni di distanza è la volta di “Latinista”, uscito appunto nel 2010, con la partecipazione di Jovanotti, Caparezza e Eugene Hutz dei Gogol Bordello.

Nel 2011 partecipa come giudice alla prima edizione del talent “Star Academy”, esperienza che non si rivela molto fortunata: il programma infatti chiude dopo tre puntate a causa dei bassi ascolti.

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